Gli Stati Uniti rappresentano sempre più il mercato di riferimento per le esportazioni di vino dall’Italia e si prevede che, entro un paio di anni, diventeranno anche il primo consumatore al mondo raggiungendo un valore di mercato pari a 45 miliardi di dollari. Nell’ultimo decennio le importazioni americane di vino hanno registrato una crescita costante. Nel primo trimestre del 2011 la domanda di vini italiani è cresciuta oltre il 26%, ad un ritmo fortemente superiore alla media di mercato.
Attualmente l’Italia è il primo Paese esportatore verso gli Stati Uniti, con una quota di mercato pari al 33,63%. In generale il mercato statunitense è prevalentemente caratterizzato da vino “da tavola” e “frizzante”, che costituiscono più del 95% dell’intero settore, mentre la quota restante è rappresentata da “vermouth” e altri vini aromatizzati. L’Italia detiene il primato nelle categorie di vini “da tavola” e “Vermouth” e aromatizzati con una copertura di mercato nel primo trimestre 2011 pari, rispettivamente, al 34,98% e al 78,09%. Invece, nonostante l’aumento del 44,43% delle esportazioni dei vini “frizzanti” italiani verso gli Usa, protagonista indiscussa di questa classe è la Francia con una quota del 68,47%.
Proprio per far fronte alle esigenze dei buyer americani torna dal 14 al 19 maggio a Los Angeles l’appuntamento con “VivaVinoLA” (www.vivavinola.com), un viaggio al centro delle eccellenze italiane. Dalla Toscana del Sangiovese e del Colorino alla Campania dell’Aglianico e della Falanghina, dalla Sardegna del Cannonau al Piemonte di Barbera e Barolo, fino al Catarratto siciliano, il Lambrusco emiliano e il Primitivo pugliese. Se è vero che in tutta Italia sono coltivati quasi 3.000 diversi vitigni autoctoni, sarà uno spaccato dell’enologia rigorosamente “made in Italy” quella che a maggio animerà il cuore di Los Angeles, portando sulla West Coast un tocco di gusto italiano con 150 cantine nostrane. L’occasione è la seconda edizione di “VivaVinoLA”, la kermesse organizzata dalla Camera di Commercio Italiana a Los Angeles per mostrare il meglio della produzione enologica nazionale.
L’appuntamento è destinato sia a consumatori ed appassionati che a buyers e addetti ai lavori, con un calendario di eventi che nell’arco di una settimana metterà in luce alcune delle realtà più significative, ponendo allo stesso tempo l’accento sul rapporto inscindibile tra cultura del cibo e del territorio. Non a caso, obiettivo di “VivaVinoLA” è educare il mondo del commercio e dei gourmet a conoscere e apprezzare lo stile del vino italiano e del territorio in cui nasce. I produttori potranno incontrare importatori, compratori, dettaglianti, stampa specializzata e consumatori da tutta la California, uno dei mercati più ampi degli Stati Uniti.
Momento centrale della prossima edizione di “VivaVinoLA” sarà il Grand Tasting del 16 maggio, una giornata intera dedicata alle degustazioni delle etichette presenti. All’edizione 2011 hanno partecipato 142 aziende, circa 400 etichette, 250 operatori di settore e 280 consumatori. Ma ci sarà anche spazio per numerosi eventi collaterali, tra cui una serie di seminari e degustazioni guidate per il pubblico, che si svolgeranno presso i piu’ grandi negozi di vini (Wine House, K&L), cene a tema presso rinomati ristoranti italiani, happy hours in locali e bar nelle zone piu’ esclusive e alla moda di Los Angeles (Santa Monica, Brentwood, Beverly Hills).
“Non esiste alcuna manifestazione negli Usa - sottolinea Letizia Miccoli, segretario generale della Camera di Commercio Italiana a Los Angeles - che metta in evidenza l’unicità regionale e il forte legame col territorio che hanno i vini italiani. Lo scopo di “VivaVinoLA” è educare il consumatore e gli esperti del settore ad apprezzare i vitigni autoctoni e la grande ricchezza vitivinicola dell’Italia. Quest’anno inoltre è prevista una sezione dedicata ai grandi spumanti italiani”.
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