Triplicate in 10 anni le importazioni di vino in Polonia, che nel 2011 hanno raggiunto 167,3 milioni di euro. E anche il vino italiano che ha più che raddoppiato il suo valore passando dal 2005 al 2011 da 10 a oltre 23 milioni. La Polonia si conferma così tra i mercati mondiali più dinamici per l’export del vino italiano. Per cogliere queste nuove opportunità l’Ice - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ha inaugurato ieri a Varsavia l’edizione n.30 della Borsa Vini con 23 aziende produttrici provenienti da 11 regioni (info: www.borsavini.pl).
Oltre agli operatori polacchi: importatori, buyers, ristoratori e stampa specializzata, sono stati invitati quindici tra i più importanti operatori da Russia ed Ucraina per consolidare e sviluppare la presenza del vino italiano nella regione. Russia ed Ucraina risultano essere importanti sia per il forte interesse per il vino italiano, sia per la potenzialità e la dimensione dei due mercati. Il modello alimentare italiano trova sempre più consensi tra i neoconsumatori dell’Unione Europea favorendo la crescita del consumo di vino a spese dei superalcolici.
Previsto anche un seminario con degustazione guidata dal titolo “Il vino racconta l’Italia: così antico eppure così moderno”, tenuto dalla enologa Barbara Tamburini, affiancata dal sommelier polacco Tomasz Kolecki Majewicz con l’obiettivo di favorire una maggiore conoscenza dello sviluppo dell’enologia italiana, attraverso un percorso tra vitigni autoctoni, esaltandone la qualità e la specificità.
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