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IN CALIFORNIA MANCA IL VINO: LA REGIONE DEGLI STATES IN CUI SI PRODUCE IL 90% DEL VINO DEL PAESE, A FORZA DI RICONVERTIRE INTERI VIGNETI A COLTURE ALTERNATIVE, SI RITROVA A FARE I CONTI CON LA SCARSITÀ, E A FAR LEVA SUL PREZZO ...

La domanda di vino californiano, negli Stati Uniti, ha visto una riduzione costante negli anni 2000, tanto che in California, dove si produce il 90% del vino americano, si è spesso deciso di riconvertire il vigneto ad altre coltivazioni. Una scelta che, nel lungo periodo, si è dimostrata ampiamente sbagliata: oggi, come riporta il Wall Street Journal, l’offerta non è in grado di soddisfare la domanda e, a fronte del rialzo dei prezzi, le importazioni sono quasi raddoppiate dal 2000, favorendo i vini italiani e australiani.

La situazione attuale vede un trend dei prezzi invertito rispetto al passato, con vini che adesso arrivano a costare anche il doppio rispetto a pochi anni fa. Se questa è una notizia positiva nel breve periodo, non lo è nel lungo, in cui la concorrenza dei vini importati potrebbe creare gravi problemi. La California è responsabile del 90% della produzione domestica di vino, ma si trova in netta difficoltà a confronto con i vini stranieri, in particolare italiani e australiani. Con il rialzo del prezzo dei vini californiani, le importazioni sono quasi raddoppiate dal 2000 e per difendere il mercato interno deve essere aumentata la produzione, incrementando la viticoltura. A causa dei naturali tempi di riconversione dei terreni alla coltura della vite, i produttori prevedono però di dover aspettare almeno tre o quattro anni prima di riguadagnare porzioni significative di mercato.

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