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ARRIVA IL “PERSONAL WINE SHOPPER”, PER UN NUOVO APPROCCIO AL VINO, PIÙ SEMPLICE, PIÙ ACCESSIBILE, PIÙ “VERO”. DA BOLGHERI ECCO IL PROGETTO BY PAOLA PAVAN PER LA NUOVA “ENO-PROFESSIONE” PER SCEGLIERE IL VINO FATTO SU MISURA PER IL PALATO DI CHI COMPRA

Italia
Arriva il personal wine shopper

Dal wine hunter al wine promoter, dal wine driver al wine blogger che diventa seller fino al social wine writer fra le nuove “eno-professioni”, figure professionali emergenti, originali e creative il cui identikit è già stato tracciato da Winenews, arriva dalla Toscana e più precisamente da Bolgheri, dall’idea della giornalista Paola Pavan, il “Personal Wine Shopper”, il consulente di supporto per la scelta del vino e di esperienze enogastronomiche “tailormade”, fatte su misura, che avvicina il cliente al mondo del vino accompagnandolo, sorso dopo sorso, in un percorso ricco di esperienze e di interessanti incontri, per approcciarsi al nettare di Bacco in un modo nuovo, più semplice, più accessibile, più “vero”.
“Il vino per me è gioia, è vita, è un legame con la terra, con un nonno contadino che di vino non ne capiva molto, ma che - spiega Paola Pavan, ideatrice del progetto - per portarlo sulla nostra tavola si spaccava la schiena tutto l’anno. Un prodotto così complesso e affascinante merita di essere amato dal pubblico, a prescindere dal grado di conoscenza che questo possa avere. Se proprio vogliamo trovare una definizione, il “Personal Wine Shopper” è un professionista dedito al supporto nelle scelte di acquisto di vino e di esperienze enogastronomiche tailormade che avvicina il cliente al mondo del vino accompagnandolo, sorso dopo sorso, al livello di coinvolgimento che vuole raggiungere. È un consulente che crea il “percorso giusto per ogni persona”, ricco di esperienze, di interessanti incontri, per portarla a conoscere il vino”.
Com’è nata l’idea di questa nuova “eno-professione”? “In qualche modo - spiega Paola Pavan - sono sempre stata un “Personal Wine Shopper”: ho sempre passato giornate a cercare esperienze particolari da proporre ad amici e parenti, ho sempre cercato di regalare il vino giusto adatto a ogni persona che conosco. Ma è stato il mercato a convincermi a concretizzare e a rendere professionale questa mia attitudine: avevo notato la necessità, soprattutto da parte dei privati, di una figura che potesse supportarli nell’acquisto di vino. Da sei anni lavoravo già nel settore vinicolo e mi rendevo conto che c’è, ancora e purtroppo, molta distanza tra chi produce e chi consuma. Mi interessava capire l’approccio del consumatore, sempre più prosumer, sempre più attento ed esigente, una voce che le aziende non riescono ancora a raggiungere e ascoltare. Nell’ultimo anno avevo iniziato a collaborare con Mia24, società di temporary management toscana, nell’area della comunicazione aziendale: sapevo che nelle loro expertise c’era anche il settore del Food and Beverage così mi sono confrontata con loro su questa idea. È grazie al loro supporto che si è passati da un concetto a un modello di business vero e proprio”.
Vini per tutti i gusti, dunque, visto che si tratta di un supporto molto personalizzato che parte proprio dal cliente: “la consulenza personale dà la possibilità di interpretare i gusti dell’interlocutore e metterli in relazione con il suo stile di vita per trovare le etichette più adatte per la sua cantina privata. Il mio lavoro inizia quindi con la conoscenza approfondita del cliente: è una fase tecnica e professionale in cui si compila una “Wine Interview”. Questo è lo strumento basilare e fondamentale che permette di non sbagliare, di centrare l’obiettivo. È fatta per un respiro internazionale da “grande azienda” (perché l’idea è di creare un vero e proprio nuovo approccio al vino), ma è anche adeguata al neofita che non ha conoscenze perché il servizio è “tailored”, si cuce addosso come un vestito”.
Parte da Bolgheri questo progetto, un’area vinicola relativamente giovane, che può permettersi questa sperimentazione: “io sono veneta, ma da due anni vivo sulla costa toscana. “Personal Wine Shopper” inizia da qui non solo perché ho scelto questa zona come mia casa, ma anche perché penso che questo territorio non sia ancora abbastanza valorizzato. Ho pensato di fare... la mia piccola grande parte”.

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