Che il vino italiano si stia interrogando sul suo futuro, con tante esperienze e progetti diversi, è un dato di fatto. Ma quale è lo stato dell’arte? Per fare il punto della situazione anche il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, “scende in cantina”. L’appuntamento è a Villa Tasca a Palermo, storica dimora della famiglia Tasca d’Almerita, griffe del vino siciliano, il 24 settembre, dove Clini incontrerà alcuni dei più importanti produttori del Belpaese (da Antinori a Gancia, da Masi a Mastroberardino, da Castello di Monte Vibiano a Planeta, da Venica a Michele Chiarlo, oltre a Tasca d’Almerita), e mondo della ricerca (gli esperti di Carbon Footprint, Opera - Università Cattolica del Sacro Cuore, Agroinnova - Università di Torino, e Centro Ricerca Biomasse- Università di Perugia), per un “healt ceck” del progetto lanciato nel 2011 dallo stesso Ministero con la filiera del Belpaese, per arrivare alla definizione di un protocollo e di un marchio che certifichi l’impegno dalla produzione tricolore verso la sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica del vino. Il tutto in vista di Vinitaly 2013, per portare avanti un progetto che, tra gli obiettivi, ha quelli di incoraggiare l’ecosostenibilità del comparto vitivinicolo italiano, valutando l’impronta ambientale della filiera; accrescere la competitività sul mercato delle aziende del nostro Paese; fare del vino un ambasciatore nel mondo dello sviluppo sostenibile made in Italy.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025