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GIOVANI VIGNAIOLI CRESCONO, A BORDEAUX, DOVE LA FORMAZIONE AI FUTURI PROFESSIONISTI DI VIGNE E CANTINE DI UNA DELLE REGIONI VINICOLE PIÙ IMPORTANTI AL MONDO, INIZIA FIN DA BAMBINI. ECCO IL PROGETTO DI FORMAZIONE “LA GIRONDE VERTE”

Italia
Ecco la vendemmia dei bambini a Bordeaux

Giovani vignaioli crescono, a Bordeaux, dove la formazione ai futuri professionisti di vigne e cantine di una delle regioni vinicole più importanti al mondo, inizia fin da bambini. L’idea è venuta al Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (Civb, www.bordeaux.com), che rappresenta 10.000 fra vignaioli e imbottigliatori e 400 négociants, che, in collaborazione con le scuole delle “Classe Preperatoire aux Cours Moyen 2” (bambini tra i sei e gli undici età, paragonabile alle nostre scuole elementari) del dipartimento della Gironda, ha organizzato il programma “La Gironde Verte”. Si tratta di un vero e proprio ciclo di lezioni destinato ai bambini per incoraggiarli ad imparare i rudimenti dell’enologia e della viticoltura, attraverso il contatto diretto con cantine e vigneti locali.
Con l’aiuto di opuscoli intitolati “Mon cahier des Vignes” (il mio quaderno di vigna), per esempio, gli alunni possono identificare le diverse stagioni del vigneto, oppure possono essere chiamati ad assaggiare le uve per capire quando sono mature.
Opuscoli separati, riporta Decanter.com, sono forniti agli insegnanti, ai produttori di vino e ai sindaci locali, nei quali vengono spiegati gli obiettivi del programma e cosa significherebbe creare una “Vign’école” a partire da alunni di così tenera età, oltre al grande valore della condivisione del prezioso patrimonio della regione della Gironda con i bambini locali stessi.
L’iniziativa è finanziata al 100% dal Civb, che paga trasporto dalle scuole alle cantine, fornisce i materiali didattici, e provvede all’assicurazione e che vuole proteggere il patrimonio della Gironda, promuovendo al contempo la comprensione della civiltà del vino. Insomma, un modo per introdurre i più giovani girondini all’importanza ambientale ed economica del settore vitivinicolo così fondamentale per il loro luogo di nascita.
Merito, dunque, al Civb un’organizzazione “globale”, capace di fornire non solo informazioni importanti ai produttori e a tutti i principali attori del mercato del vino, ma abile anche a diffondere la cultura del vino e, con questa ultima iniziativa, anche una prospettiva futura di impiego. Che di questi tempi sembra davvero un’opera molto più che meritoria.

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