Dalla Russia con amore, per il vino italiano: non più solo location di pellicole cinematografiche, ora la cantina diventa anche set per reality-show. Come Borgo Rocca Sveva, eno-boutique, in realtà, della Cantina di Soave in Veneto, che ha ospitato le riprese di “The Bachelor”, ovvero “Lo Scapolo”, il nuovo reality-show che andrà in onda a partire da febbraio 2013 sulla Tnt, la prima rete televisiva russa e la più diffusa del Paese. Come funziona? Tra un calice e l’altro, il format, di origine americana, prevede che dodici bellissime ragazze si contendano l’attenzione dell’unico concorrente maschile, attraverso prove di abilità, cultura e bellezza, tra cui saper discorrere di vino e conquistare il suo cuore anche con nettare di Bacco e manicaretti culinari. Lo scapolo è il calciatore Evgeni Levchenko: a lui la scelta su chi sarà la sua donna ideale tra queste splendide ragazze.
Il reality è stato girato in Italia e le numerose prove in calendario a cui sono state sottoposte le concorrenti si sono tenute nei luoghi più belli e suggestivi del Belpaese, tra cui Soave. Qui tra vigneti e grappoli, tra vendemmie e degustazioni, le bellissime protagoniste si sono trovate a parlare di vino e ad ipotizzare come conquistare lo scapolo-calciatore tra calici, bon-ton e cucina. E, a riprese concluse, milioni di telespettatori russi attraverso la tv si troveranno direttamente nelle loro case veri e propri “pezzi di Italia” con un enorme ritorno d’immagine in chiave turistica per in luoghi scelti e per i prodotti made in Italy ripresi.
Un set non casuale, Cantina di Soave, che alla Russia, mercato in crescita per il vino italiano, guarda con attenzione, a partire dall’accordo commerciale sottoscritto con Millennium, uno dei più affermati distributori di vini nel Paese, per inserire ulteriormente le proprie referenze in quel mercato e per consolidare le quote già conquistate. Millennium, che in portafoglio presenta nomi come Taittinger Champaine, Louis Jadot, La Chablisienne, Prunotto, Torres, Freixenet, è infatti è ben radicato non solo nelle principali città come Mosca o San Pietroburgo, ma anche nell’intero territorio russo. L’accordo riguarda le produzioni dei vini Doc Soave, Valpolicella e Bardolino, oltre agli Igt Pinot Grigio, Chardonnay e Merlot. Il canale di vendita privilegiato sarà quello della distribuzione moderna che attualmente in Russia distribuisce il 95% del vino, contro un 5% coperto dai ristoranti e dai negozi specializzati (fonte Nomisma).
Negli ultimi 5 anni, sempre secondo Nomisma, il consumo di vino nell’ex repubblica sovietica è cresciuto dell’80% con un importante trend di crescita per le referenze italiane che se nel 2001 rappresentavano il 4,7% sul totale del vino importato, nel 2008 hanno raggiunto il 20% e nel 2011 il 27,5%. Sono quindi ampi i margini di crescita per i vini italiani di qualità, dal momento che nel 2011 il 56% del vino consumato corrispondeva a produzioni interne, contro un 44% importato. Nonostante il consumatore medio russo non sia ancora molto esperto in tema di vini, si prevede che nell’intervallo 2011 - 2016 ci sarà un’ulteriore margine di crescita pari ad un 4,4% per i vini rossi ed un 3,8% per i vini bianchi.
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