Mai quanto in un mercato grande e difficile come l’Asia, le sinergie tra diversi player sono fondamentali. Ecco perché, secondo rumors di WineNews, è importante l’apertura di Enoteca Italiana, che già in mercati come Cina in primis, ma non solo (in programma anche iniziative sul Giappone, ndr), ha avviato progetti per la diffusione del vino italiano, ad un partner importante, uno dei più grandi imprenditori italiani del settore turistico alberghiero, che vuole espandere il proprio business anche nel Celeste Impero. E, visto che il vino è un grande ambasciatore dell’Italian Style in Oriente, ha deciso di supportare Enoteca Italiana nella sua opera, già avviata da tempo, con la “sua” Yishang Wine Consulting (nella foto il vicedirettore Giovanni Pugliese). All’insegna della sinergia, inoltre, anche un altro progetto al via, sempre in Cina, che secondo tutte le analisi di mercato è destinata a diventare in pochi anni il mercato n. 1 al mondo per il vino, firmato Federvini-Unione Italiana Vini ed Enoteca italiana, e approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tanto che il 26 novembre, a Pechino, ci sarà anche il Ministro Corrado Passera a presentarlo. Perche la Cina insieme è più vicina.
Focus - Enoteca Italiana in Asia ... Tutte le iniziative nelle parole di Giovanni Pugliese
Cina, Giappone, Singapore: ecco i mercati sui quali si sta concentrando l’attenzione di Enoteca Italiana, nelle parole di Giovanni Pugliese, responsabile mercati esteri di Enoteca Italiana, e vide direttore della Yishang Wine Consulting, il braccio operativo dell’ente in Cina.
“Tre mercati vicini, tre mercati profondamente diversi. La Cina è sicuramente quello dagli sviluppi futuri più interessanti ma anche quello più complesso, pieno di insidie date anche dal continuo prolificare di “esperti del mercato cinese. Che, sulla base della nostra esperienza, possiamo affermare che non esistano. E noi non ci consideriamo tali, ma seri professionisti che hanno investito in risorse umane e risorse economiche. La Cina è un paese che cambia giorno dopo giorno e l’unico modo per conoscerlo e capirne le dinamiche è viverlo 365 giorni l’anno, con metodo e pazienza, ma anche con la capacità di reagire velocemente e coglierne le opportunità. La chiave principale continua ad essere quella della conoscenza, e in questo senso abbiamo sviluppato importanti progetti che vanno in questa direzione. Dal progetto di contaminazione tra vini italiani e cucina cinese, all’organizzazione dei primi corsi Ais per sommelier cinesi, ai molti educational che il nostro staff di Shanghai svolge tutto l’anno. Proprio questa professionalità ci ha consentito di collaborare con Auchan, prestigioso marchio francesce nella grande distribuzione, in azioni di promozionali dell’eno-gastronomia italiana a Pechino e Shanghai. Ma non solo promozione e informazione. Negli ultimi due anni abbiamo infatti siglato importanti accordi con partner cinesi che ci hanno visto intermediari di primi ordini. L’ultimo è un distributore di Pechino per il quale abbiamo selezionato 65 etichette, rappresentative di tutta l’Italia enoica, che arriveranno sul mercato a fine Gennaio 2013”.
“Giappone e Singapore sono sicuramente mercati più maturi ma anche qui c’è fame di conoscenza. Siamo stati contattati dal principale importatore di vini italiani di Singapore, attivo anche in Malasya, per collaborare alla creazione di una “Italian Wine Academy”, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza della variegata proposta italiana, ricchezza specifica del nostro Paese. Sul Giappone, che nel 2011 ha fatto registrare un incremento di importazione del 10,1% sui vini fermi e del 10,7% sui vini spumanti (contro il 3,9% e 2,7 % della Francia) prosegue il nostro coinvolgimento nel progetto pluriennale che ci ha visto protagonisti sia nella passata edizione che in questa. I nostri rapporti si sono intensificati a tal punto che stiamo procedendo alla costituzione di una divisione giapponese, con personale locale, all’interno di un progetto globale che vedrà la sede di Shanghai come testa di ponte per tutti i mercati asiatici”.
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