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SINERGIA, SEMPLIFICAZIONE, FORMAZIONE, PROMOZIONE: LE PAROLE CHIAVE DELL’ITALIA ENOICA PER COMPETERE NEL MERCATO GLOBALIZZATO, SFIDA E OPPORTUNITÀ. GLI ASSI NELLA MANICA? RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO, RISTORAZIONE ITALIANA NEL MONDO, LEGAME CON TERRITORIO

Sinergia, semplificazione, formazione e promozione: sono queste le parole chiave di cui il mondo del vino italiano non può fare a meno per competere nel mercato globalizzato, sfida ma anche opportunità di confronto per un sistema, quello italiano, molto frammentato dove convivono realtà eterogenee e dove bisogna cominciare a credere e a promuovere davvero un unico “brand Italia”, aggregando le imprese per affrontare il mercato estero e superare i propri limiti. Gli assi nella manica dell’Italia del vino oltreconfine? Il rapporto qualità/prezzo, la ristorazione italiana nel mondo, veicolo di promozione anche e soprattutto per il vino, ed il legame con il territorio che si traduce in vini che si producono solo nei suoi confini. Lo dico produttori, istituzioni ed importatori del mondo del vino dalla tavola rotonda “Competere nel mercato globalizzato” promossa in occasione del Forum Montepaschi sul Vino italiano n. 3, di scena oggi a Siena.

“La globalizzazione - ha detto Fabio Carlesi, segretario generale di Enoteca Italiana - è per il vino italiano sfida e opportunità al tempo stesso. Dobbiamo riuscire a cambiare la nostra ottica, perché se prima eravamo abituati ad essere comprati, in questo contesto, dobbiamo vendere”. Ma per farlo, all’estero, “c’è ancora molto da fare - secondo l’importatore cinese Sen Liu, partner strategico di Enoteca Italiana in Cina - anche se in Cina il vino italiano ha lavorato bene in passato e le cose ora vanno per il meglio, grazie anche al suo ottimo rapporto qualità/prezzo, ma c’è bisogno di investire su marketing e promozione”.

Fra gli ingredienti della ricetta per far crescere ancora di più il vino italiano nel mondo, cercando di superare la crisi, c’è prima di tutto il “fare sistema - ha sottolineato Barbara Mottura, responsabile controllo qualità e marketing della cantina salentina Mottura - mettere insieme le risorse per aumentare la forza d’impatto nei mercati esteri, superando i nostri punti deboli, come la frammentazione. È la chiave per il futuro insieme alla ristrutturazione del modo di comunicare, aggiunto alla semplificazione e alla tendenza a credere sempre di più in un unico “brand Italia”, rinunciando all’individualità”.

Puntare sulla sinergia è anche uno degli obiettivi anche per Agivi, l’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani: “cerchiamo di insegnare alle nuove generazioni come fare sistema - sottolinea la presidente Carlotta Pasqua - perché è importante lavorare insieme. Vogliamo creare un network in cui gli imprenditori possano condividere informazioni, esperienze, crescere insieme e abbattere le barriere della competitività per accogliere la sfida della globalizzazione che è anche occasione di confronto, e per questo bisogna essere flessibili nell’incontrare nuove culture e mettersi in una situazione di ascolto, per capire le modalità più adatte da seguire per entrare in quel mercato”.

Da non dimenticare, l’importanza della “sinergia fra mercato interno ed estero, che non sono alternativi - ha aggiunto Riccardo Illy, presidente Gruppo illy e alla guida della cantina Mastrojanni, nel cuore della denominazione del Brunello di Montalcino - se si vende in Italia ci sono più chance di vendere anche all’estero, più un vino è conosciuto in Italia e più “uscirà bene” anche oltreconfine. Ma per questo bisogna che si inneschi un meccanismo di sistema Paese in cui il turismo viene abbinato alla promozione di tutti i prodotti di quel territorio: se chi viene a visitare i nostri territori assaggia anche il vino, una volta tornato in patria avrà la tendenza a ricercare nel mercato i vini consumati in Italia, sia per la qualità che per la rievocazione di un ricordo positivo”.

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