02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

IL VINO PROMUOVE LA CULTURA - UFO A CASTELGIOCONDO, EVOLUZIONE DELLA TENUTA NELLE STELLE, IL VINO VISTO DALLA BOTTE: DI RÄ DI MARTINO, GIOVANNI OZZOLA, ELISA SIGHICELLI ECCO OPERE & ARTISTI DI “ARTISTI PER FRESCOBALDI”, PROGETTO-MECENATE DELLA GRIFFE

La fonte d’ispirazione è Castelgiocondo, la tenuta di uno dei marchi storici dell’Italia del vino a Montalcino dove nasce il Brunello, in uno dei territori più famosi per la produzione di vino di altissima qualità ma anche terra di paesaggi mozzafiato e atmosfere suggestive. Che nell’opera di Rä di Martino è un “Paesaggio con dischi volanti (Castelgiocondo) 2012”, mentre in quella firmata da Giovanni Ozzola “Historia, al-khimiyah, En to Pan, 1100-2012, 2012” l’evoluzione della tenuta nel tempo è vista dalle stelle, e in “Senza titolo (una botte di ferro), 2012” di Elisa Sighicelli protagonista è invece il vino, ma visto da una botte: ecco opere ed artisti protagonisti dell’edizione n. 1 del “Premio Artisti per Frescobaldi”, il nuovo progetto di mecenatismo culturale dei Marchesi de’ Frescobaldi in collaborazione con la Fondazione Stelline, ideato e coordinato da Tiziana Frescobaldi, direttore artistico del progetto, e curato da Ludovico Pratesi, critico d’arte contemporanea. La mission del progetto? Ribadire il legame secolare della famiglia con il territorio e l’arte, con un Premio che si prefigge di sostenere, ogni anno, tre giovani artisti emergenti, invitandoli a realizzare un opera ispirata ad una delle tenute della famiglia e riconoscendo a quello indicato da una giuria di massimi esperti d’arte, una borsa di studio.
“Ringrazio Rä di Martino, Giovanni Ozzola ed Elisa Sighicelli per aver accettato di partecipare all’edizione n. 1 di “Artisti per Frescobaldi” - sottolinea Tiziana Frescobaldi - e per averci dato tre opere particolarmente emozionanti, di altissima qualità. I tre lavori offrono una interpretazione del tutto nuova della tenuta di Castelgiocondo. L’opera di Ozzola è dominata dalla visione introspettiva, dall’influenza astrale e dal rapporto fra cielo e terra; il lavoro di Elisa Sighicelli mi colpisce per il contrasto fra la luce e la materia resa impalpabile; l’opera di Rä di Martino mi offre un’ immagine surreale e quasi onirica del paesaggio”.
Le tre opere fotografiche realizzate per il Premio saranno esaminate da una giuria di direttori di Musei - da Marina Pugliese (Museo del Novecento) ad Angela Tecce (Castel Sant’Elmo) e Franziska Nori (Centro di Culturale Contemporanea Strozzina), presieduta da Antonio Paolucci (Direttore dei Musei Vaticani) - ma anche dal pubblico (su www.artistiperfrescobaldi.it). Dal 22 gennaio, alla Fondazione Stelline, sarà allestita un’esposizione delle tre opere fino al 3 febbraio, con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea non solo tra gli appassionati. Il 29 gennaio, la giuria decreterà il vincitore che riceverà una borsa di studio messa a disposizione ogni anno da Frescobaldi. Nell’occasione sarà anche riconosciuto un sostegno ad Amaci, l’Associazione che raggruppa i Musei d’arte contemporanea in Italia: Frescobaldi intende non solo promuovere l’arte emergente in Italia, ma anche riconoscere il ruolo fondamentale svolto dal comparto museale italiano. Infine, a Vinitaly 2013 a Veronafiere a Verona (7-10 aprile), sarà presentata l’edizione limitata di magnum di Castelgiocondo Brunello 2007 con etichette realizzate dai tre artisti: un altro modo per sancire il legame tra territorio, cultura del vino e arte. Parte dei proventi ricavati dalla vendita delle bottiglie sarà devoluto in un fondo per l’arte contemporanea, individuato nel 2013 presso l’Associazione Base di Firenze, luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, curata da un collettivo di artisti toscani che promuovono alcuni degli aspetti più interessanti dell’arte contemporanea.
Le opere? Rä di Martino ha trasformato uno scorcio del paesaggio di Castelgiocondo in un luogo fantastico, caratterizzato dalla presenza di oggetti volanti non identificati nel cielo toscano, ispirandosi ironicamente ad alcuni quadri del rinascimento con “avvistamenti”, per svelare l’aspetto irreale di un territorio descritto ma non compreso, utilizzato come immagine senza più collegamenti con la realtà del quotidiano. L’opera di Giovanni Ozzola si struttura invece sulla sovrapposizione visiva e concettuale di due mappe: la carta astrale del cielo stellato sopra Castelgiocondo e la mappa che segna l’evoluzione dei confini della tenuta nel tempo. Elisa Sighicelli ha preferito, infine, ritrovare la luce nell’oscurità, attraverso un’immagine ambigua e indefinita, scattata all’interno di un recipiente di fermentazione. Le linee dell’oggetto e le sue cromie, determinate da un uso prolungato nel tempo, permettono di catturare una geometria riconoscibile ma non conoscibile, priva di punti di riferimento spaziali.
Commentando le opere, Ludovico Pratesi aggiunge che ““L’anima del luogo deve essere scoperta nello stesso modo dell’anima di una persona”. Le parole di James Hillman hanno suggerito ai tre artisti l’approccio corretto al tema della committenza, che ognuno ha sviluppato secondo modalità differenti ma attraverso il comune linguaggio della fotografia, intesa non in senso descrittivo ma interpretativo e concettuale”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli