“Un muro della cantina sfondato, e oltre 700 ettolitri di vino sversato e andato distrutto, di cui 350 di passito passito 2010 e 2011, 240 ettolitri di rosso Doc Sicilia 2012, 75 ettolitri di bianco Pantelleria Doc 2012 e altre vasche piccole. Per un danno che a livello di costi di produzione è stimabile in 500.000 euro, ma che nel complesso supera 1 milione”. Così Calogero Mannino, ex Ministro dell’Agricoltura (ma anche della Marina Mercantile e dei Trasporti, ndr) e titolare della Cantina Abraxas di Pantelleria (www.abraxasvini.com), racconta a WineNews la vicenda che lo ha colpito il 28 dicembre 2012. “Non mi è stata segnalata alcuna novità nelle indagini, che ovviamente sono coperte da riserbo, carabinieri e procura stanno seguendo alcune piste”.
Qualche idea su chi possa essere stato?
“Ho imparato dalla vita che mai bisogna avanzare sospetti, dubbi o accuse prima di avere elementi di assoluta certezza. E poi se avessimo avuto, o avessi, motivi di scontro con collaboratori, concorrenti e così via, ne riconoscerei qualcuno. Ho avuto qualche discussione con qualche collaboratore, ma è impensabile che nella cerchia dei rapporti e delle relazioni in atto ci possa essere qualcuno che abbia fatto una simile follia. E neanche chi mi ha accusato negli anni passati di contraffazione, con un processo per noi finito con l’assoluzione passata in giudicato, e che ora ha preso il ceffone della sentenza della corte di appello che gli ha addebitato le spese del processo, riesco a immaginare che possa essersi spinto a tanta aberrazione e odio. Perché una cosa del genere presuppone odio, o la necessità di dimostrare una certa potenza. Ma è un peccato, anche contro Pantelleria, che ha sempre goduto non solo della notorietà della sua bellezza, ma anche della fama di terra tranquilla dove non c’erano alcuni problemi che ci sono in Sicilia. Adesso invece sono aperti tutti i “varchi”, come quello che hanno aperto in cantina, dove hanno buttato giù un muro. È incredibile. Sembra un episodio di guerra, con un esercizio di forza e violenza pazzesco. Perché buttare giù una porta ha un senso, sfondare una parete va ancora oltre. Il mondo del vino non meritava questo, al di là di quanto successo a me, perché è importante che il mondo del vino e dei produttori continui ad avere la fama di mondo di serenità e tranquillità. Bisognerà dimenticare presto questo episodio”.
Quali sono, però, le prospettive dell’azienda, oggi?
“Tenteremo di rimanere in piedi, ma non dipende solo dalle nostre forze. Purtroppo il momento economico impedisce alle banche di aiutarci per come sarebbe necessario, e stiamo cercando di capire che piano possiamo fare per resistere. Anche se sinceramente a volte viene la voglia di abbandonare tutto. Perché qui non si tratta di un danno che si rimedia facilmente, è un danno che provoca un fosso, è inutile nascondercelo. Il rischio di chiudere è presente. Ci stiamo mettendo tutta la buona volontà, ma è uno shock entrare in cantina, dove si è formato uno zoccoletto rosso, perché si è formato una sorta di lago che poi è defluito dai canali di scolo, ed è rimasta la traccia, a 40 centimetri di altezza, e fa impressione”.
Quali sono state le reazioni dei colleghi produttori?
“Tanti amici produttori mi hanno manifestato solidarietà, anche se più di tutti mi hanno colpito alcuni produttori del Friuli Venezia Giulia, che hanno chiamato subito, si son messi a disposizione, e mi piace dirlo, perché la solidarietà di molti siciliani, in qualche modo, era nella natura della cose, ma che arrivi anche da persone più lontane è più inaspettato e colpisce di più”.
C’è chi si è offerto di aiutare Abraxas, magari mettendo a disposizione il proprio vino?"
“Sì, ma il nostro passito è insostituibile, perché ha un’identità forte, e fare un salto di identità è difficile. In particolare Salvatore Murana (storico produttore di Pantelleria, ndr) mi ha offerto di dividere con lui il vino che ha in cantina, ma sarà difficile cogliere questa opportunità, perché anche il suo è un prodotto eccellente e riconoscibile. Vedremo. Ma il problema c’è, non ci possiamo arrampicare sugli specchi. E il problema è soprattutto con il nostro passito, la cui mancanza crea non solo un problema nell’immediato, ma lo creerà anche nel futuro, perché non potremmo soddisfare le eventuali richieste dei clienti”.
Il commento - Gelasio Gaetani d’Aragona (Ex Vinis): “Un gesto incomprensibile e gravissimo. Solidarietà all’onorevole Mannino”
“Sono profondamente dispiaciuto dell’atto vandalico compiuto nelle cantine dell’azienda vinicola Abraxas ai danni dell'onorevole Mannino, al quale manifesto tutta la mia solidarietà. A meno di un mese dal colpo di analoga gravità subito da Gianfranco Soldera e dal suo Brunello in Toscana, questa volta è nella splendida isola siciliana che si è orientato l’interesse di malviventi mossi da questo incomprensibile gesto con cui è stato devastato il frutto di anni e anni di sacrifici vissuti dai produttori vinicoli. Questo fatto, in sé gravissimo, mi addolora particolarmente perché colpisce una delle 23 aziende che ho selezionato sotto il nome di “Ex Vinis - Gelasio Gaetani d’Aragona”, proprio per far fare squadra ed affrontare insieme il mercato globale a piccole aziende italiane di grandissima eccellenza”.
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