Il lungo periodo delle festività natalizie rimane fondamentale per i fatturati delle aziende spumantistiche italiane, viste le decine di milioni di tappi che ogni anno “saltano” nel volgere di poche settimane. Ma quante sono state le bottiglie vendute tra la fine del 2012 e l’alba del 2013? I numeri delle associazioni di categoria si rincorrono tra convergenze e differenze, stime e dati certi, che lasciano comunque spazio a qualche incertezza su quelli che possono essere i numeri definitivi. Se da una parte Federvini, per bocca del suo presidente, Lamberto Vallarino Gancia, “stima che tra Natale e l’Epifania siano state stappate circa 92 milioni di bottiglie di spumanti, 3 milioni di champagne e 1 milione di altra provenienza, con un deciso orientamento verso i prodotti di alta qualità”, l’Ovse - Osservatorio Economico Vini parla di 85,5 milioni di bottiglie made in Italy comprate negli ultimi 2 mesi 2012 (comprese quelle che sono state stappate fino alla Befana), con un calo del 6,4% rispetto al 2011 e del 9,9% rispetto al 2010, quando si toccò 94,6 milioni, ed una diminuzione ancora più evidente dei volumi d’affari al consumo, passati dai 775 milioni di euro del 2011 ai 00 milioni di euro del 2012 (-9%). Anche per Gancia, senza fare stime, “rispetto al passato i consumi hanno subito un rallentamento, ma ciò che la crisi ha influenzato è soprattutto il criterio di scelta: gli italiani acquistano meno ma meglio, orientandosi su prodotti di fascia superiore. Inoltre, si compra molto meno per la dispensa e molto di più per il consumo immediato”. Ciò su cui i due istituti concordano, invece, è la quota di acquisti registrata in gdo, dove sono state comprate il 61% delle bottiglie vendute globalmente.
Focus - Cosa hanno bevuto, e quanto hanno speso gli italiani, secondo l’Ovse
Gli atti d’acquisto di fine anno 2012 hanno riguardato per il 34% i vini brut, per il 66% dolci, dry e extradry. Oltre 41 milioni di bottiglie (48%) sono targate Prosecco docg e doc che consolida la leadership nazionale (paragonabile allo Champagne in termine di marchio nazionale e consumi interni), seguito con circa 30 milioni (35%) da spumanti generici dolci, bianchi, rossi e rosati, da 9 milioni di metodo classico (che conferma il testa-testa di fine anno fra Berlucchi e Ferrari con circa 2,6-2,7 milioni di bottiglie per Casa) e infine 8 milioni di Asti docg, pari a circa il 10% dei consumi totali ma in calo rispetto agli anni precedenti. In ogni caso viene confermato, in Italia, il binomio Asti-Panettone, mentre il metodo tradizionale italiano mantiene il trend di consumi spalmato nell’arco dell’anno con solo il 40% del totale. In due anni lo Champagne segna un calo di consumo del 14% durante le Festività, mentre da 3 anni il Cava è stabile intorno a 100.000 bottiglie, leggermente in crescita le bollicine francesi non-Champagne ma sempre metodo tradizionale. Prezzi sostenuti in Gdo per Asti docg e Prosecco docg in fascia superiore fra 4-7 euro, sottocosto sostenuto del 45-50% negli ultimi giorni dell’anno per alcune etichette docg-doc del metodo tradizionale italiano, fra 5-8 euro, e per gli spumanti generici dolci e dry con nomi di fantasia, a 2,50 euro la bottiglia.
Le bollicine all’estero nelle stime dell’Ovse
All’estero, secondo le stime dell’Ovse, sono volati durante le festività di fine anno 183 milioni di tappi, di cui 131 solo l’ultima notte dell’anno, in 86 Paesi diversi. Un incremento dei volumi evidente, stimato in un +11-12% sul 2011. Vince il brindisi italiano anche in Paesi produttori, come la Francia (+80% di tappi stappati rispetto al 2011), dove, per la prima volta, è stato superato 1 milione di bottiglie di metodo tradizionale italiano.
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