02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

SE LA “BATTAGLIA” VEDE BACCO VS LA CURIA: L’ENOTECA MARCUCCI, SIMBOLO DEL BUON VINO IN ITALIA, RISCHIA LO SFRATTO DA PARTE DELL’ARCIDIOCESI DI PISA. A DECIDERE IL DESTINO DI QUESTO SCRIGNO, CUSTODE DI CAPOLAVORI ENOICI, IL TRIBUNALE DI VIAREGGIO

Se Bacco si “scontra” con la Curia, a Pietrasanta (Lucca), uno dei simboli della mondanità della Versilia, del buon vino e cibo in Italia, e scrigno di più di 100.000 bottiglie, rischia lo sfratto. È l’Enoteca Marcucci, che in decenni di storia ha visto solcare la sua soglia da grandi voci della musica italiana come Andrea Bocelli e Renato Zero, personaggi di spicco come Luca Cordero di Montezemolo e Massimo Moratti, grandi firme della moda come Armani e Paul Smith, e ancora Botero e Mitoraj, persino i reali di Grecia e scrittori come Saviano, Ken Follett, Veronesi e un premio Nobel come Vargas Llosa, e che oggi vede il suo destino legato alla decisione del tribunale di Viareggio che, se si dovesse pronunciare a favore dell’Arcidiocesi di Pisa (che vuole indietro i locali dove a sede l’enoteca di cui è proprietaria) sarà costretto a chiudere, “perché la cantina non potrebbe sopportare un cambio di destinazione”, spiega il patron Michele Marcucci al “Corriere della Sera”.

Oltre ad essere un simbolo dell’enogastronomia in Italia, tanto che per salvarla c’è stata anche una petizione firmata da molti vip, l’Enoteca Marcucci ha visto spesso assaggi e brindisi accompagnati da mostre d’arte alla presenza di personalità e collezionisti del mondo dell’arte e della moda: Anselm Kiefer, Kan Yasuda, Ferruccio e Salvatore Ferragamo, Cecchi, Panerai, Oliviero Toscani, Angelo e Lucia Gaja, Perrier Jouet, Bellavista, Frescobaldi, Laurent Ponsot, Pommery. Ma è anche custode di un vero e proprio tesoro, fatto di tante etichette, capolavori enoici provenienti da tutto il mondo, da un Mouton del 1945, rosso di Bordeaux (10.000 euro), a un’Imperiale di Dom Pérignon del 1995 (12.000 euro), da un Krug collezione 1964 magnum (11.000 euro) a una La Tache (Romanè Conti) del 1979 (valutata almeno 15.000 euro). “Se mi sfrattano dove li metto questi tesori insieme ad altre 100.000 bottiglie? Ho cercato - spiega Michele Marcucci al “Corriere della Sera”- in ogni modo di convincere l’Arcidiocesi a non sfrattarmi. Ho offerto di acquistare i locali, ho chiesto un aumento di affitto. Niente, non c’è stato nulla da fare. E trovare un altro locale è impossibile perché rischiamo di chiudere. Gli avvocati mi hanno promesso una proroga sino a fine estate, poi sarà una tragedia. Chiudo, ma secondo me è una perdita anche per Pietrasanta”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli