Che fatica vendere vino, in Italia. Tanto per i produttori, ma anche per chi lo distribuisce. E non solo per le enoteche o i piccoli dettaglianti, che hanno costi di gestione meno ammortizzabili e anche memo margini sui cui “giocare”. Ma anche per la grande distribuzione moderna, che ormai pesa per il 70% sulle vendite complessive di vino. E dove nell’ultimo hanno sono diminuiti i volumi (-4%) ed è cresciuto il valore (+2%). Anche per effetto di una forte scontistica: il vino, mediamente, “gode” di un 34% di sconto sul prezzo allo scaffale nei supermercati, per Symphony Iri, leader delle ricerche di mercato, con oltre 8.000 esercizi monitorati in tutta Italia. Ed è una delle categorie merceologiche dove la scontistica “pesa” di più. Cosa succederebbe se non fosse più possibile applicarla?
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