Agli inizi degli anni ’70, Montalcino non era quel territorio così produttivo e celebre nel mondo che è oggi. C’erano le famiglie storiche, come Biondi Santi, Cinelli Colombini, Franceschi (Il Poggione), Lovatelli d’Aragona, Mastropaolo (Poggio alle Mura) ... e così via, e Castello Banfi era agli inizi della sua avventura, che ha fatto poi da apripista alla crescita di un territorio che, oggi, conta oltre 250 realtà produttive tra cantine e imbottigliatori. In quell’epoca, tra i primi “forestieri” ad arrivare a Montalcino è stato il bresciano Roberto Bellini, attuale proprietario (con la moglie Franca) di Podere Brizio (a metà, in società con Patrizia Mazzi), che, di recente, ha venduto (per un valore, stando ai prezzi di mercato, 2-2,5 milioni di euro) 31 ettari di terra (12,40 ettari di vigneto, di cui 3 a Brunello) di proprietà personale (e, quindi, non della società agricola Podere Brizio) a Saiagricola di UnipolSai, già affittuaria dei terreni, che così si sono aggiunti ai 26 ettari de “La Poderina”, la tenuta del gruppo a Montalcino. L’avventura produttiva nella terra del Brunello di Roberto Bellini, con Podere Brizio, che oggi è anche un ottimo agriturismo, continua (www.poderebrizio.it).
Focus - La storia di Roberto Bellini e di Podere Brizio
L’azienda, fin dagli anni ’70, faceva parte della gestione Azienda Agricola Chiesa di Santa Restituta di Roberto Bellini, che aveva comprato nel 1972 dalla Curia Vescovile di Montalcino, stando a quanto riportato dallo stesso Bellini, ndr); dallo scorporo avvenuto nel 1996 (quando Santa Restituta è stata comprata da Angelo Gaja, ndr) è nata la nuova azienda Podere Brizio, in cui Roberto Bellini subentrò, quale socio paritario, con le storiche proprietarie Cannoni-Mazzi. Nacque, così, nel 1996, l’azienda agraria Podere Brizio. Nel 2002 sono stati portati a termine i lavori della nuova moderna cantina, con ampie superfici dedicate alla vinificazione, invecchiamento imbottigliamento e stoccaggio. La superficie totale dell’Azienda Agraria Podere Brizio attuale è di 30 ettari, di cui 7 a Brunello di Montalcino Docg, 1 ettaro a Rosso di Montalcino Doc e 1,25 ettaro a Sant’Antimo Doc.
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