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Alla Cina il tappo piace di sughero, associato al vino di qualità dall’85% dei consumatori, secondo l’analisi dell’Associazione portoghese del Sughero Apcor. Ma nel mondo, 1 bottiglia su 5 è tappata da chiusure alternative, dice il Gruppo Sintesi

Non c’è qualità senza tappo di sughero, almeno in Cina. Secondo un’analisi, commissionata dall’Associazione portoghese del Sughero Apcor e svolta da Ctr Market Research, nel Paese del Dragone il sughero è la chiusura preferita dai consumatori di vino ed è quasi sempre associata all’alta qualità. La ricerca rivela infatti che l’85% degli intervistati ritiene che i vini chiusi con i tappi di sughero siano di alta qualità, mentre l’84% sostiene di preferire vini tappati con tappi di sughero al momento dell’acquisto.
“I risultati della nostra ricerca - dichiara Su Ben-Cai, Direttore della ricerca del Ctr Market Research - dimostrano che il tappo in sughero naturale è la tappatura più conosciuta e apprezzata tra i consumatori cinesi di vino. Notiamo anche come questa alta consapevolezza e percezione positiva portino a una forte tendenza a sostenere questa tappatura”.
“Naturalmente - commenta Carlos de Jesus, Global Communications Director di Apcor - siamo molto contenti dei risultati, anche se non si tratta di una grande sorpresa, dal momento che i tappi di sughero coprono il 70% del mercato globale delle tappature. Abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi, dal momento che il nostro intento è mantenere il tappo di sughero naturale come la tappatura preferita anche per le future generazioni. Questo punto è cruciale, in quanto la Cina è oggi il mercato numero uno al mondo per il vino rosso”.
Ma se in Cina il tappo di sughero è sinonimo di qualità, nel mondo una bottiglia di vino su cinque, oggi, viene chiusa con tappi sintetici espansi. A dirlo i dati del Gruppo Sintesi (gruppo della Federazione Gomma Plastica che rappresenta le principali aziende italiane ed estere che producono e commercializzano tappi sintetici espansi nel nostro Paese). In 20 anni, questi tipi di tappatura, hanno conquistato il 20% del mercato del vino, grazie alla continua ricerca e al miglioramento delle prestazioni a tutela dei vini italiani ed internazionali. E sempre più produttori, anche nel nostro Paese stanno facendo questa scelta anche per vini d’eccellenza, dopo la liberalizzazione anche per i Docg di questo tipo di chiusura, soprattutto per i mercati stranieri. “Vogliamo - ha spiegato Roberto Casini, presidente Gruppo Sintesi - che i produttori siano in grado di fare una scelta consapevole sul fronte delle prestazioni delle chiusure sintetiche e che conoscano i vantaggi che possono derivare dal loro utilizzo. Ora che sono state liberalizzate le chiusure anche per i vini Docg, vogliamo informare i produttori di grandi vini italiani sulla possibilità di adottare delle chiusure fino ad oggi a loro proibite e dei vantaggi che ne possono derivare”.

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