Questione generazionale: in Uk i giovani spenderanno di più in vino per le feste degli over 65, mentre in Usa preferiscono sempre più spesso un calice di vino ad una pinta di birra. Due tendenze di mercato fotografate da un report di Wine Intelligence la prima, e da un’analisi di Goldman Sachs la seconda.
Nel Regno Unito, dunque, per le festività di Natale, momento importantissimo per il consumo di vino, secondo un sondaggio dell’agenzia di ricerche britannica, che ha coinvolto oltre 1.000 persone che consumano vino regolarmente, il 28% degli over 65, ovvero quelli che fino ad oggi hanno deciso le sorti del mercato del nettare di Bacco, annunciano che spenderanno meno di 5 sterline a bottiglia per le feste, percentuale che scende al 15% tra gli under 35, e al 13% tra le persone di età compresa tra i 45 ed i 54 anni. Ma i più giovani sono anche la categoria che più si dice disposta a spendere oltre 8 sterline a bottiglia, cosa che farà il 30% degli under 35, contro appena il 17% degli over 65. Insomma, un segnale che oggi preoccupa per la riduzione di spesa dei più adulti, ma che fa ben sperare per il domani del mercato enoico Uk, affidato ai più giovani.
Stesso fenomeno fotografato, seppur in maniera diversa, negli Stati Uniti da uno studio di Goldman Sachs, secondo il quale se 20 anni fa il 70% degli americani tra i 18 ed i 29 anni diceva di preferire la birra a vino ed alcolici, oggi la percentuale a favore di quella che è considerata la bevanda nazionale degli americani è decisamente scesa al 40%. Al contrario, in 20 anni la percentuale di quelli che preferiscono il vino alla birra è passata dal 13 al 30% tra i cosiddetti Millennials, i nati tra gli anni Ottanta ed il 2000.
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