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Riuscirà l’Italia dell’agroalimentare a toccare quota 50 miliardi di euro entro il 2020? Lo scopriremo, intanto il settore potrà contare su un’arma in più, l’osservatorio nato dalla joint venture tra Business Strategies e Wine Monitor

Riuscirà l’Italia dell’agroalimentare a toccare quota 50 miliardi di euro entro il 2020? E ancora, l’Ocm Promozione, l’Expo e gli accordi di libero scambio con gli Usa (Ttip) aiuteranno il nostro export di vino a raggiungere l’obiettivo di crescita del 50%, annunciato lo scorso anno dal Premier Renzi? Lo scopriremo solo vivendo, ma di certo sarà fondamentale la promozione sui Paesi Terzi, ed in quest’ottica è da sottolineare la nascita del nuovo osservatorio nato dalla joint venture tra Business Strategies (www.bsnstrategies.com), azienda leader per l’internazionalizzazione del vino italiano nel mondo, con circa 400 griffe enologiche assistite, che assieme producono oltre 100 milioni di bottiglie l’anno, e Wine Monitor, l’osservatorio sul vino di Nomisma (www.winemonitor.it).

Le prime indagini, sulla promozione nei Paesi Terzi e sulla percezione del vino italiano negli Usa, verranno presentate, rispettivamente, da Silvana Ballotta e Denis Pantini, nella tavola rotonda “Obiettivo export a 50 miliardi di Euro: quali strade per la promozione?”, di scena il 23 marzo a Vinitaly (www.vinitaly.com), cui parteciperanno il coordinatore S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro; il presidente di Ismea, Ezio Castiglione e il capo della Segreteria tecnica del Mipaaf, Enrico Arcuri. In primo piano, l’indagine svolta dal neonato osservatorio su 2500 consumatori Usa per inquadrare i modelli di consumo dei nuovi Millenials e per definire il ruolo del vino italiano attraverso una serie di indicatori: tasso di penetrazione, percezione, reputazione, territori/vitigni più popolari, confronto con gli altri Paesi produttori.

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