Due grandi marchi italiani insieme per festeggiare tre secoli di storia di uno dei vini più apprezzati al mondo. Nasce così la penna, in edizione limitata, firmata Omas e il Gallo Nero in vista del trecentesimo anniversario del bando di Cosimo III de’ Medici che fissò per la prima volta i confini della zona di produzione dell’attuale vino Chianti Classico nel 1716.
“L’esperienza sensoriale della degustazione di un Chianti Classico ben si coniuga, infatti, al piacere dello scrivere, in una sorta di rito ancestrale che si ripete ogni qualvolta versiamo un calice di vino o ci accingiamo ad utilizzare una penna stilografica - afferma Luca Baglione, sales & brand manager Omas - per noi è stato un privilegio creare uno strumento di scrittura capace di trasferire una storia tanto lunga e gloriosa come quella del Chianti Classico”. Saranno realizzate 716 stilografiche a stantuffo e 300 roller, limitati e numerati e racchiusi nel prezioso astuccio in legno dedicato. L’elemento principale è il legno di rovere, quello stesso legno dove spesso si affina il vino Chianti Classico. Ogni esemplare sarà un pezzo unico con il suo colore e le sue venature. Inoltre, ogni singolo strumento di scrittura è caratterizzato dall’abbinamento del legno all’argento, finemente inciso con i motivi che ci raccontano l’origine di questa esclusiva denominazione: la rappresentazione del territorio dove nascono le uve pregiate del Chianti Classico contraddistingue il porta-pennino, mentre sull’anello del cappuccio è inciso l’anno del bando, il 1716. Il simbolo del Gallo Nero, infine, firma in maniera inconfondibile ogni strumento di scrittura, sia sulla testa del cappuccio che sul pennino della stilografica in oro 18k.
“Siamo particolarmente grati ad Omas per la possibilità che ci ha dato - commenta Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico - di unire il nostro marchio Gallo Nero ad un altro simbolo dell’eccellenza Made in Italy, con la Chianti Classico Limited Edition; sono anch’io un grande appassionato e collezionista di penne stilografiche e credo che questa particolare edizione sia il miglior modo per parlare e scrivere dei trecento anni della nostra storia”.
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