Dall’incontro tra il mondo dei social e quello del vino, qualche anno fa, è nato Vivino (www.vivino.com), la piattaforma che raccoglie i giudizi su qualcosa come 2 milioni di vini di ogni angolo del mondo di 100.000 cantine diverse, diventato non solo il punto di riferimento per 13 milioni di wine lovers di 228 Paesi diversi, ma anche la gallina dalle uova d’oro su cui investire. Lo dimostrano i 10,3 milioni di dollari raccolti nel 2013, e lo confermano i 25 milioni di dollari che ha deciso di investire la Sco Neptune International, il braccio operativo del Ceo di Moet Hennessy, Christophe Navarre.
Capitali freschi, che il social di Bacco userà per implementare i propri sforzi di marketing nei principali Paesi consumatori, dagli Usa all’Italia, dalla Francia alla Spagna, dal Belgio alla Germania, con l’obiettivo dichiarato di arrivare a 25 milioni di utenti per la fine dell’anno, ed a quota 50 milioni nel 2017, come racconta il portale Usa “VentureBeat” (www.venturebeat.com).
“La nostra missione, che è quella di aiutare le persone di tutto il mondo a trovare il vino giusto, ha bisogno di risorse significative da investire in tecnologia - ha spiegato il Ceo di Vivino, Heini Zachariassen - e grazie alla partecipazione incredibile e all’intuizione di Christophe Navarre adesso possiamo puntare a crescere come non abbiamo mai fatto prima d’ora”.
Fondato in Danimarca, Vivino si è stabilito in Usa nel 2014, e la sua applicazione utilizza la tecnologia del riconoscimento automatico delle immagini, attraverso cui l’utente può identificare la bottiglia che sta bevendo attraverso una semplice scansione, e leggere i giudizi degli altri utenti. Quindi, si possono salvare i vini preferiti, così da permettere a Vivino di consigliarci la prossima bottiglia. “Cercare di determinare qual è il vino giusto da comprare per un wine lover è qualcosa di difficilissimo. Quando ho fondato Vivino - spiega Zachariassen - oltre a punteggi di alcuni critici c'erano pochissime informazioni utili a disposizione per aiutare gli amanti del buon bere a scegliere cosa comprare, ma adesso abbiamo il più grande database del vino al mondo, siamo l'unica risorsa disponibile in cui si poter trovare un rating su quasi ogni singolo vino nel mondo”.
Se il primo obiettivo è quello di un consolidamento sui mercati storici, in futuro Vivino ha comunque nel mirino Paesi emergenti come Canada, Svezia, Portogallo, Messico e Brasile, nella consapevolezza che sono sempre di più le piattaforme dedicate al vino in cerca di finanziamenti, dal concorrente principale, Delectable, a Naked Wines. Ecco perché, come chiosa Zachariassen, è tanto importante “avere partner solidi nel mondo enoico, come Christophe Navarre, e collaborare con esperti del calibro di Karen MacNeil”.
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