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Accanto ai big della musica e della letteratura, il Progetto Vino del Festival “Collisioni” (fino al 18 luglio) porta a Barolo il meglio del vino piemontese e non solo. Ecco i 10 migliori assaggi di WineNews, dalla Barbera d’Asti al Franciacorta

Nel tempio del vino italiano, a Barolo, mentre il Festival agrirock “Collisioni” (fino al 18 luglio) va in scena battendo il tempo dei quattro quarti e nelle strade del borgo langarolo discorrendo di libri e di esperienze artistiche, con i big della musica, della letteratura e del giornalismo internazionale, il Progetto Vino, anima enoica del Festival agrirock curato dal giornalista Ian D’Agata e dal direttore artistico del Festival Filippo Taricco, scandisce il ritmo delle giornate tra calici ed assaggi con i migliori vini italiani, in “trasferta” nelle Langhe. Da “Collisioni”, ecco la prima “top ten” degli assaggi di WineNews, che hanno visto protagonisti i terroir della Barbera d’Asti che dal 1 luglio 2016 ha anche la sua versione d’élite da “sottozona” Nizza Docg, e la Franciacorta, il territorio dove nascono alcune tra le migliori bollicine italiane, rigorosamente Metodo Classico.

Davvero un tripudio di frutti e freschezza, le Barbera d’Asti del millesimo 2015. Un’annata molto buona che anche in terra di Piemonte ha regalato vini di indubbio fascino e vitalità. Alterna piccoli frutti rossi e toni affumicati il naso della Barbera d’Asti 2015 di Alessandro Motta, dal gusto pieno fresco e contrastato. Centrata anche la Barbera d’Asti “Lavignone” 2015 di Pico Maccario, dal bagaglio aromatico floreale e rifinito da note di pepe bianco e nero. Gradevolissimo il suo retrogusto di liquirizia fresca a concludere un sorso dolce e ben bilanciato.

Annata decisamente più complicata la 2014, anche nelle Langhe, evidentemente, ma capace di esprimere etichette di alto livello. Come nel caso della Barbera d’Asti Superiore Nizza “Le Orme” 2014 di Michele Chiarlo, un vino fresco e leggiadro, dai profumi chiari e dal gusto verticale e di bella reattività.

La 2013 anche in Piemonte è stata un’annata tendenzialmente fredda e capace di donare eleganza ed equilibrio ai vini. La Barbera d’Asti Superiore Nizza 2013 di Cossetti Clementina è un vino floreale e speziato con un gusto pieno e succoso che rimanda, nel finale, alla liquirizia. Altrettanto interessante la Barbera d’Asti Superiore “Le Nicchie” 2013 de La Gironda, di bella energia gustativa e dai profumi intensi e speziati.

E se la rincorsa agli Champagne fosse giunta quasi al termine per la Franciacorta? A giudicare dagli assaggi di annate più vecchie e di vini a prevalenza Pinot Noir, un vitigno notoriamente molto difficile da utilizzare bene per la spumantizzazione anche per i cugini transalpini, sembrerebbe di sì. Contrastato, elegante e affilato il Franciacorta Satèn 2012 di Enrico Gatti, un vino che difficilmente lascia indifferenti. Altrettanto interessante il Franciacorta Satèn 2011 de Il Mosnel, che sebbene con una cifra stilistica molto diversa, all’insegna di un abbraccio più morbido della carbonica ed uno sviluppo più largo in bocca del vino, è spumante decisamente di classe. Convincente il Franciacorta Dosaggio Zero “Pinonero Natura” Riserva 2009 di Contadi Castaldi, dai profumi di crosta di pane e agrume e dal gusto pieno e profondo. Tenuta invidiabile per il Franciacorta Dosaggio Zero “Francesco Iacono” 2007 di Villa Crespia (Fratelli Muratori), dal carattere fine e bilanciato. Finale in crescendo con il Franciacorta Dosaggio Zero “Noir” Riserva 2006 di Ca’ del Bosco, un bellissimo vino a cui non manca davvero nulla, compresa una tenuta nel tempo ancora lungi dal terminare.

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