02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

Oro e Champagne si incontrano in una barrique: l’idea è della maison biodinamica Leclerc Briant, che vinificherà una parte delle sue basi in una piccola botte d’acciaio rivestita internamente da una sottile patina d’oro a 24 carati

Italia
Nella maison Leclerc Briant le basi Champagne affinano in botte d’acciaio foderata in oro 24 carati

Oro e Champagne è un binomio che rimanda, inevitabilmente, ad una certa iconografia cinematografica, che parte dal Grande Gatsby e passa per i saloni del Titanic, trovando la propria sintesi, più o meno discutibile, in edizioni limitate in cui l’oro, sotto forma di pagliuzze o persino di cuoricini, finisce direttamente in bottiglia, come nel caso dello Champagne Golden Heart, prodotto a Reims e venduto solo online. E se il più nobile dei metalli si rivelasse una manna anche in un altro momento, non tanto come opulento accessorio, ma come protagonista del processo produttivo? È quello che vuole dimostrare la maison Leclerc Briant, di Epernay, che ha commissionato alla GD Industries una barrique decisamente particolare, in acciaio ma rivestita internamente da una sottile patina d’oro a 24 carati (spessa appena due micrometri). Qui, in maniera del tutto sperimentale, ma con grandi aspettative, affineranno le basi, da una selezione parcellare, prodotte dalla raccolta che inizierà a giorni tra i filari di Chardonnay e Pinot Noir dell’azienda.

Un approccio, quello scelto da Leclerc Briant, nel solco della tradizione biodinamica della maison, perché, come spiega al portale francese “Vitisphere” (www.vitisphere.com) l’enologo consulente Hervé Jestin, “nell’approccio biodinamico dell’elaborazione dei vini, l’oro è associato all’elemento del fuoco, al fuoco delle fermentazioni alcoliche. L’idea era quella di ricercare una fermentazione a contatto con l’oro, in modo che la massa possa trarre beneficio dal contatto con un metallo tanto brillante, che garantisce impermeabilità ed ermeticità”.
Il prezzo, ovviamente, è top secret, ma, come fanno sapere dalla GD Industries, non ha nulla a che vedere con il costo di una normale barrique in acciaio, non solo per la patina d’oro, ma per tanti altri piccoli accorgimenti tecnici pensati ad hoc, per permettere uno smontaggio ed una pulitura il più comodi possibile.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli