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Amarone ancora protagonista sulle pagine della narrativa moderna: a berlo, questa volta, Dylan Dog, “Indagatore dell’Incubo”, numero 362, in edicola dal 28 ottobre. Il primo firmato, dopo 9 anni, da Tiziano Sclavi, “papà” del celebre investigatore

Italia
Amarone della Valpolicella ancora protagonista sulle pagine della narrativa moderna

Dopo “Addio alle armi” di Ernest Hemingway, “Il silenzio degli innocenti” di Thomas Harris, e “Libertà”, ultimo romanzo di Jonathan Franzen, solo per citare alcuni dei titoli più celebri, l’Amarone della Valpolicella, tra più grandi vini d’Italia ed avvezzo ad essere “ospite d’onore” nella grande narrativa moderna, conquista un’altra pagina d’autore, questa volta nel mondo del fumetto. E quella del numero 362 di Dylan Dog, in edicola dal 28 ottobre (intitolato “Dopo un lungo silenzio”, con disegni di Giampiero Casertano), e il primo, dopo 9 anni di stop, ad essere scritto da Tiziano Sclavi, “padre” del celebre “Indagatore dell’Incubo” e tra le firme più prolifiche dei nostri tempi dove il protagonista (che non beve quasi mai per il suo passato da alcolista), come si vede dalle immagini pubblicate sul web, si trova a bere un calice di Amarone. In un’indagine, spiega lo stesso Sclavi, in qualche modo legata al tema dell’alcolismo …

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