In tempi in cui si parla molto di ricerca genetica anche applicata al vino, si potrebbe dire, con una battuta, che dal genoma della vite al “vinoma” dell’uomo il passo è breve. Ad esplorare quella che potrebbe essere l’ultima frontiera del marketing enoico è la startup americana “Vinome”, che promette ai propri clienti di riuscire a capire i loro gusti enoici dall’analisi del Dna, per poi far loro arrivare a casa i vini che meglio si sposano con il loro patrimonio genetico. Come funziona?
Basta contattare l’azienda (www.vinome.com), che invia comodamente a casa un kit attraverso il quale restituire poi un campione di saliva per l’analisi del Dna. Attraverso il quale la società promette di svelare il “vinoma” dell’appassionato in questione, mettendo nero su bianco il suo “unico profilo gustativo”, che successivamente riceverà una selezione di bottiglie realizzata ad hoc.
Il costo? Secondo il magazine Uk “The Drinks Business”, si parte da un acquisto minimo di 3 bottiglie a 65 dollari l’una, più 199 dollari per l’analisi del Dna.
Un’idea che avrà successo? Il tempo, come sempre, lo dirà. Ma intanto, alcuni ricercatori hanno già avanzato più di un dubbio sulla fondatezza scientifica del progetto ...
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