“Una nuova categoria di vino: facile, non legnoso, di buona acidità, non troppo alcolico e che ti fa venir voglia di berlo. E idealmente venduto in bottiglie da un litro”. Dirk van der Niepoort, produttore di vino portoghese, descrive così a Imbibe la nuova etichetta che vuole lanciare quest’anno chiamata Nat’Cool: per vini naturali, con bassi livelli di solfiti e alcool, ma soprattutto che raccolga vini da ogni parte del mondo, non solo dal Portogallo (www.imbibe.com).
A battezzare il progetto sarà un Vinho Verde del 2015 dello stesso Dirk Niepoort, chiamato “White Mug”: senza solfiti aggiunti, fermentato in bottiglia e quindi non filtrato, il vino sarà a bassa gradazione alcoolica, torbido, leggermente frizzante e “divertente da bere”; imbottigliato nel 2016, uscirà in commercio a fine settembre 2017. Ma Niepoort non è solo. Ci sono già alcuni vignaioli, “amici che vogliono unirsi al gioco”, disposti ad aderire all’idea: sono Vitor Claro, di Alentejo, Raúl Pérez da Bierzo, Alain Graillot di Crozes-Hermitage and Côte-Rôtie’s Stéphane Ogier, che produrrà il suo primo vino a etichetta Nat’Cool dalla vendemmia 2017.
“In somma, ognuno produce la sua etichetta - spiega van der Niepoort - ma ci sarà pure il marchio Nat’Cool. L’idea che sottende il progetto è quella di fare qualcosa di naturale - qualsiasi cosa significhi, quindi nessun fondamentalismo - ma dev’essere qualcosa di tipico del territorio da cui proviene. Vorrei che il consumatore, nel momento in cui riconosce l’etichetta Nat’Cool, sappia già cosa andrà a comprare: saprà la zona di provenienza e che tipo di vino contiene. L’intenzione non è di fare il miglior vino al mondo, ma il più bevibile e divertente da bere. E non deve nemmeno costare tanto: fra le 10 e 20 sterline”.
La seconda bottiglia lanciata sarà il porta bandiera del progetto: un rosso leggero e fresco, 100% Baga prodotto a Bairrada, nel centro del Portogallo, chiamato proprio “Nat’Cool”. Seguiranno uno “stile Beaujolais” prodotto nel Douro (1000 bottiglie da 1 litro da uve Touriga National col 9% di grado alcoolico) e un Castelão prodotto a Lisbona. Ma il progetto non ha confini: presto dovrebbero aggiungersi due vini tedeschi provenienti dalla Mosella, e idealmente l’iniziativa potrebbe estendersi anche su altri prodotti alimentari, compreso il the.
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