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Cinque nuove firme, di cui tre al femminile, per altrettanti premiati arricchiscono la storica botte di Amarone del Premio Masi: Emilio Franzina, Paola Marini, Elena Zambon, Luigi Moio e Yolande Mukagasana, i vincitori dell’edizione n. 36

Italia
Il professor Luigi Moio firma la botte del Premio Masi 2017

Cinque nuove firme, di cui tre al femminile, per altrettanti premiati arricchiscono la storica botte di Amarone del Premio Masi: sono quelle di Emilio Franzina, Paola Marini, Elena Zambon (Premio Civiltà Veneta), Lugi Moio (Premio Internazionale Civiltà del Vino) e Yolande Mukagasana (Premio Internazionale Grosso D’Oro Veneziano), i vincitori dell’edizione n. 36, premiati dalla Fondazione Masi guidata da Isabella Bossi Fedrigotti e sostenuta dalla storica cantina della Valpolicella guidata da Sando Boscaini (qui tutti i premiati e le motivazioni, anticipati da WineNews: https://goo.gl/fhQDmv).
Impresa e ripresa nel Veneto, sviluppo, cultura e gusto da esportare, diritti negati, flussi migratori, genocidi sono, in estrema sintesi, i temi dei protagonisti che hanno trovato l’apprezzamento di tutta la Fondazione Masi e della sua presidente Isabella Bossi Fedrigotti.
“Memoria e tradizione - spiega la giornalista e scrittrice - troppo spesso vengono confusi con folklore e anticaglia. Sono invece cose preziose, come questo premio che osserva il mondo ormai da 36 anni”. Per l’ideatore del Premio, Sandro Boscaini, vice presidente della Fondazione Masi e presidente di Masi Agricola, “c’è un filo conduttore che lega i premiati di oggi, ed è la forza delle loro diverse testimonianze: dai diritti negati alla ricerca, dal saper fare al saper raccontare”.

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