Cinque nuove firme, di cui tre al femminile, per altrettanti premiati arricchiscono la storica botte di Amarone del Premio Masi: sono quelle di Emilio Franzina, Paola Marini, Elena Zambon (Premio Civiltà Veneta), Lugi Moio (Premio Internazionale Civiltà del Vino) e Yolande Mukagasana (Premio Internazionale Grosso D’Oro Veneziano), i vincitori dell’edizione n. 36, premiati dalla Fondazione Masi guidata da Isabella Bossi Fedrigotti e sostenuta dalla storica cantina della Valpolicella guidata da Sando Boscaini (qui tutti i premiati e le motivazioni, anticipati da WineNews: https://goo.gl/fhQDmv).
Impresa e ripresa nel Veneto, sviluppo, cultura e gusto da esportare, diritti negati, flussi migratori, genocidi sono, in estrema sintesi, i temi dei protagonisti che hanno trovato l’apprezzamento di tutta la Fondazione Masi e della sua presidente Isabella Bossi Fedrigotti.
“Memoria e tradizione - spiega la giornalista e scrittrice - troppo spesso vengono confusi con folklore e anticaglia. Sono invece cose preziose, come questo premio che osserva il mondo ormai da 36 anni”. Per l’ideatore del Premio, Sandro Boscaini, vice presidente della Fondazione Masi e presidente di Masi Agricola, “c’è un filo conduttore che lega i premiati di oggi, ed è la forza delle loro diverse testimonianze: dai diritti negati alla ricerca, dal saper fare al saper raccontare”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025