La valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy: ecco gli assi lungo cui si muove il disegno di legge “Made in Italy”, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, su proposta “corale” del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.
“Le nuove norme - spiega una nota di Palazzo Chigi - intervengono al fine di sostenere lo sviluppo delle produzioni nazionali d’eccellenza e promuovere la tutela e la conoscenza delle bellezze naturali, del patrimonio culturale e delle radici culturali nazionali, in Italia e all’estero, alla valorizzazione dei mestieri e al sostegno dei giovani. Si stabilisce che le misure di promozione e incentivazione siano coerenti con il principio di sostenibilità ambientale della produzione, con la transizione dei processi produttivi verso la digitalizzazione nella salvaguardia delle peculiarità artigianali, con l’inclusione sociale e la valorizzazione del lavoro femminile e giovanile e con il principio di non discriminazione tra le imprese”.
Nell’ambito delle filiere strategiche nazionali, si prevedono misure a favore delle imprese, tra le quali l’istituzione del Fondo nazionale per il Made in Italy, per l’attrazione di capitali e la realizzazione di investimenti governativi diretti e indiretti, con una dotazione iniziale di un miliardo di euro, il rifinanziamento o la rimodulazione d’incentivi specifici (rifinanziamento a decorrere dal 2024 del cosiddetto “Voucher 3i” per l’acquisto di servizi di consulenza per la brevettazione; misure di sostegno per l’imprenditoria femminile; misure a favore delle filiere legno-arredo, fibre tessili naturali, ceramica, nautica da diporto; disposizioni in materia di pubblico approvvigionamento di forniture di qualità; informazione del consumatore sulle fasi di produzione della pasta).
Nasce poi l’ormai famoso Liceo del “Made in Italy”, annunciato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “per promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana attraverso un percorso in grado di dare competenze storico-giuridiche, artistiche, linguistiche, economiche e di mercato idonee alla promozione e alla valorizzazione dei singoli settori produttivi nazionali che tengano conto delle specifiche vocazioni dei territori”. Ma viene istituita anche la Fondazione “imprese e competenze” (con il compito, tra l’altro, di promuovere il raccordo tra le imprese e i licei e di gestire l’”Esposizione Nazionale Permanente del Made in Italy”). E viene introdotto anche il nuovo “tutoraggio” con il quale i datori di lavoro privati, entro parametri stabiliti, potranno stipulare con i lavoratori pensionati contratti di durata massima di 24 mesi finalizzati a svolgere tutoraggio a favore dei giovani neo-assunti (con esonero, a favore del datore di lavoro, dei contributi nei confronti dei neo-assunti).
Come già annunciato, nei giorni scorsi, poi, il 15 aprile di ogni anno, “ricorrenza della nascita di Leonardo da Vinci”, sarà istituita la “Giornata Nazionale del Made in Italy”, al fine di celebrare la creatività e l’eccellenza italiana presso le istituzioni, le scuole di ogni ordine e grado e i luoghi di produzione, di riconoscere agli stessi il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale della Nazione e del suo patrimonio identitario, di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dei temi della promozione e della tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere dell’ingegno e dei prodotti italiani.
Ampio anche il capitolo dedicato alle misure “finalizzate alla promozione, valorizzazione e tutela del patrimonio culturale e del turismo”. Tra le quali la possibilità per gli istituti e i luoghi della cultura di registrare il marchio che li caratterizza (l’uso del marchio potrà essere concesso a terzi a titolo oneroso); l’introduzione nell’ordinamento della definizione di “imprese culturali e creative”, per le quali si prevedono un apposito albo e un fondo presso il Ministero; l’introduzione del “Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative”; il sostegno del settore fieristico in Italia mediante finanziamenti a favore delle imprese del settore; la promozione del sistema “NutrInform Battery” quale sistema di etichettatura nazionale per il corretto utilizzo delle indicazioni nutrizionali dei prodotti alimentari; la “certificazione di qualità a favore della ristorazione italiana” all’estero; l’istituzione del fondo per la protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e delle bevande; la valorizzazione della biodiversità, delle pratiche tradizionali e del paesaggio rurale, attraverso il sostegno di programmi di miglioramento genetico mediante l’istituzione di specifici fondi, tra i quali quello per i distretti del prodotto tipico italiano.
Ad approfondire di più le misure che riguardano il comparto agroalimentare è il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “la valorizzazione del Made in Italy è stata fin dal primo giorno un punto centrale per il Governo Meloni, perché la qualità, che si sposa con i prodotti italiani, è un elemento da tutelare e promuovere. Lo conferma il disegno di legge approvato oggi in Consiglio dei Ministri. Un provvedimento che punta ad esaltare le produzioni d’eccellenza e le radici culturali della nostra Nazione, quali fattori da preservare e tramandare per sostenere la crescita dell’economia nazionale. Nel disegno di legge - afferma Lollobrigida - sono presenti importanti misure di promozione del made in Italy, con disposizioni specifiche per il settore agroalimentare. Tra queste, ad esempio con l’articolo 18, ci si concentra sulla valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del paese, che rappresenta l’identità collettiva. Un’identità che passa anche attraverso la corretta informazione sui prodotti che finiscono ogni giorno sulla tavola degli italiani. Con l’articolo 28 si definisce il potenziamento e la diffusione del sistema di etichettatura “NutrInform Battery”, che fornisce indicazioni sull’apporto nutrizionale degli alimenti in rapporto al fabbisogno giornaliero e alla corretta alimentazione.
Questo sistema mira a sostenere la dieta mediterranea e le imprese della filiera agroalimentare ponendosi in netto contrasto al sistema del Nutriscore, che obbedisce ad altre logiche, spesso legate ad interessi di multinazionali e che stigmatizzano i nostri prodotti”. “Con l’articolo 29 - continua il Ministro - introduciamo la possibilità per i ristoratori italiani all’estero di ottenere la certificazione di “ristorante italiano nel mondo”, che attesta la qualità dei prodotti enogastronomici conformi alle migliori tradizioni italiane e contrasta l’italian sounding. Prevediamo poi la l’istituzione di un fondo di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 per i “Distretti del prodotto tipico italiano”, con l’obiettivo di promuovere e sviluppare le filiere agroalimentari italiane, valorizzando le produzioni locali e garantendo la l’autenticità dei prodotti tipici italiani”. Un altro fondo da 3 milioni di euro, sempre per ciascuno degli anni 2024 e 2025, viene istituito per la valorizzazione della biodiversità e del miglioramento genetico delle specie e razze animali allevate in Italia. Inoltre, viene creato un Osservatorio nazionale, presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), per mantenere e valorizzare le infrastrutture storiche e paesaggistiche utilizzate dagli animali negli spostamenti per la transumanza, la monticazione e l’alpeggio. Ed ulteriori misure di sostegno sono previste per il settore fieristico nazionale, con finanziamenti specifici alle imprese e incentivi per iniziative di coordinamento strutturale e organizzativo per aumentare la presenza all’estero degli operatori fieristici”.
“Queste misure testimoniano l’impegno del Governo Meloni per il made in Italy, che è perno dell’economia nazionale, e come tale va sostenuto riconoscendo l’eccellenza come un elemento trainante”, conclude il Ministro Lollobrigida.
“Il disegno di legge, che introduce disposizioni per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy, è un’iniziativa - ha dichiarato, in una nota, il presidente Federalimentare, Paolo Mascarino - dall’alto valore sociale ed economico mirata allo sviluppo del Paese, al quale l’industria alimentare può dare un grande contributo”. “Di grande importanza - sottolinea Mascarino - è l’istituzione del Fondo sovrano a sostegno delle filiere strategiche, al quale potranno ricorrere anche le imprese alimentari, in particolare per l’export, che ha ancora ampi margini di crescita. Un altro aspetto di grande rilievo - osserva Mascarino - sono le misure intraprese a tutela dei nostri prodotti e della nostra cultura alimentare, tra le quali la promozione del NutrInform Battery, l’alternativa con solide basi scientifiche alle etichette semaforiche discriminatorie proposte da altri Paesi; la certificazione di qualità a favore della ristorazione italiana all’estero; il sostegno all’imprenditoria femminile, il fondo per la protezione delle certificazioni IIGG e il sostegno al sistema fieristico nazionale, che auspichiamo includa le due grandi fiere dell’alimentare, Cibus e Tuttofood”. “Trasformare materie prime in prodotti dal gusto straordinario, unici e inimitabili - prosegue il presidente Federalimentare, Paolo Mascarino - non è una competenza che si può acquistare sul mercato. I tre articoli dedicati alla formazione (liceo del Made in Italy, trasferimento delle competenze e Fondazione su imprese e competenze) consentiranno di trasferire alle nuove generazioni il saper fare dei nostri imprenditori, un vero e proprio vantaggio competitivo da valorizzare e tutelare. Il settore industriale alimentare vuole continuare a dare un contributo importante allo sviluppo del Paese. L’Italia ha bisogno di una grande alleanza per la crescita che coinvolga pubblico e privato, e questo disegno di legge è un passo concreto in questa direzione”.
Questa, dunque, l’impalcatura del disegno di legge Made in Italy, che inizierà ora il suo percorso in Parlamento, per trovare la sua piena e definitiva sostanza.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024