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IDEE DI FUTURO

Meno burocrazia, controlli semplificati e non solo: la Commissione Agricoltura Ue rivede la Pac

Presentato un pacchetto di riforme che, in attesa di un’analisi più approfondita, sembra piacere alle organizzazioni dell’agricoltura italiana
AGRICOLTURA UE, COMMISSIONE UE, PAC, POLITICA AGRICOLA COMUNE, SEMPLIFICAZIONE, Non Solo Vino
Meno burocrazia, controlli semplificati e non solo: la Commissione Ue rivede la Pac

Regime forfettario per i pagamenti ai piccoli agricoltori raddoppiato (da 1.250 a 2.500 euro), semplificazione sui requisiti ambientali e sui controlli, che saranno fatti anche via satellite, e secondo il principio di un solo controllo “in loco” all’anno per azienda, e non solo: sono alcune delle novità presentate, oggi, dalla Commissione Agricoltura Ue per “semplificare la Politica Agricola Comune (Pac) e rafforzare la competitività degli agricoltori”, con “misure volte a soddisfare le esigenze del settore in materia di oneri amministrativi, controlli, attuazione, risposta alle crisi e investimenti”. Le modifiche, che saranno poi presentate al Parlamento e al Consiglio Ue prima di arrivare alla loro adozione, spiega la Commissione, potrebbero far risparmiare fino a 1,58 miliardi di euro all’anno per gli agricoltori e 210 milioni di euro per le amministrazioni nazionali, rendendo nel contempo i pagamenti, alcuni requisiti e gli strumenti di crisi più flessibili e più facili da gestire.
“Questa iniziativa fa parte di un più ampio sforzo di semplificazione in linea con l’“orientamento per la competitività dell’Ue” e sostiene la competitività, la resilienza e la digitalizzazione del settore agricolo, nonché in particolare dei giovani agricoltori e degli agricoltori biologici. Gli agricoltori di tutta l’Ue - spiega la Commissione - sono soggetti a pesanti obblighi amministrativi che spesso non rispecchiano la realtà sul campo. Questo onere normativo richiede molto tempo e genera costi per gli agricoltori e le amministrazioni nazionali. Ciò comporta una minore accettazione degli obblighi e può anche scoraggiare gli investimenti”. E ora, dunque, arrivano una serie di soluzioni mirate, “attraverso una serie di modifiche legislative concrete basate sull’esperienza operativa e su un ampio riscontro da parte dei portatori di interessi e degli Stati membri”. A partire dal “regime di pagamento semplificato per i piccoli agricoltori”. Per renderlo più attraente, il limite forfettario annuale per i piccoli agricoltori sarà aumentato da 1.250 a 2.500 euro. Lo scopo di questi pagamenti per i piccoli agricoltori, sottolinea la Commissione, è promuovere una distribuzione più equilibrata del sostegno, rafforzare la vitalità delle zone rurali in cui le piccole aziende agricole svolgono un ruolo economico fondamentale e ridurre gli oneri amministrativi sia per gli agricoltori che per le autorità. Questi agricoltori saranno, inoltre, esentati da alcune norme ambientali (condizionalità) e potranno beneficiare di pagamenti che premiano l’agricoltura ecologica (regimi ecologici).
E, inoltre, il pacchetto di semplificazione mira a tenere meglio conto delle diverse pratiche agricole e delle condizioni locali, riducendo nel contempo la sovrapposizione con le norme nazionali esistenti. “Ad esempio, le aziende agricole biologiche certificate saranno automaticamente considerate in grado di soddisfare alcuni dei requisiti ambientali dell’Ue per i finanziamenti”. Per ridurre l’onere amministrativo dei controlli, poi, i controlli stessi saranno semplificati attraverso l’uso del satellite e della tecnologia. Inoltre, sarà introdotto un nuovo principio: un solo controllo in loco all’anno per azienda. Ma è previsto anche il rafforzamento della gestione delle crisi e la semplificazione delle procedure per le amministrazioni nazionali. “Gli agricoltori dell’Ue colpiti da calamità naturali o malattie animali saranno meglio sostenuti grazie ai nuovi pagamenti di crisi disponibili nell’ambito dei piani strategici della Pac e grazie a strumenti di gestione dei rischi più flessibili e accessibili. Gli Stati membri beneficeranno di una maggiore flessibilità nell’adeguamento dei loro piani strategici della Pac, con l’approvazione preventiva della Commissione necessaria solo per le modifiche strategiche. Ciò avrà un impatto positivo sugli agricoltori che beneficeranno più rapidamente delle modifiche introdotte”.
Ma si guarda anche a stimolare una maggiore competitività e la digitalizzazione. “Per i piccoli agricoltori sarà più facile ottenere un sostegno finanziario attraverso una nuova semplice opzione di finanziamento che offre fino a 50.000 euro in un’unica soluzione per contribuire a migliorare la competitività delle loro aziende agricole. Le amministrazioni nazionali saranno ulteriormente incoraggiate a sviluppare sistemi digitali interoperabili. Seguendo il principio “segnala una volta, usa più volte”, l’obiettivo è che gli agricoltori dovranno inviare i loro dati una sola volta, attraverso un unico sistema, risparmiando tempo, riducendo i costi amministrativi e migliorando la gestione dell’azienda agricola”.
“Il pacchetto presentato oggi apre nuove opportunità per gli agricoltori. Il nostro obiettivo è quello di intervenire nell’attuale programmazione per fornire risultati concreti in tempi brevi. Vogliamo agire da subito, con determinazione ed efficacia. Stiamo ascoltando le esigenze del settore agricolo e rispondendo in modo mirato alle loro richieste, per metterli nelle migliori condizioni di lavoro, rafforzare la competitività del settore e offrire ai cittadini europei un’agricoltura moderna, efficiente e incentrata sul prodotto, non sulla burocrazia”, ha commentato Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea e Commissario per la Politica Regionale e di Coesione.
“Questo pacchetto completo di misure a sostegno del settore agricolo europeo rappresenta un altro significativo passo avanti nella realizzazione del nostro programma di semplificazione. Dobbiamo sostenere gli agricoltori europei con norme più semplici, più proporzionate e più adatte alle loro esigenze. Le nostre misure contribuiranno a far risparmiare quasi 1,6 miliardi di euro all’anno agli agricoltori europei, facilitando al contempo la navigazione tra norme e sostegni. Ridurre la burocrazia sposterà l’attenzione su ciò che conta di più: l’agricoltura, non i moduli”, ha aggiunto Valdis Dombrovskis, Commissario per l’Economia e la Produttività.
“Stiamo riportando il pragmatismo nella Politica Agricola Comune. Le nostre proposte odierne trovano un equilibrio tra la necessità di disporre di una politica adeguata alle realtà sul campo e la salvaguardia di una certa stabilità per tutte le parti interessate dell’agricoltura. La Commissione è dalla parte degli agricoltori e stiamo facendo del nostro meglio per ridurre la burocrazia in modo che possano concentrarsi su ciò che sanno fare meglio; produrre cibo per tutti noi proteggendo le nostre risorse naturali. Sono fiducioso che queste misure produrranno risultati concreti sul campo. Invito i colegislatori ad adottare questa proposta entro la fine dell’anno, in modo che le modifiche possano raggiungere gli agricoltori già nel 2026”, ha detto dal canto suo il Commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen.
Perché il pacchetto sia davvero operativo, ancora, ci vorranno mesi. Ma intanto la strada intrapresa sembra gradita, nelle prime battute, alle rappresentanze dell’agricoltura italiana, seppur con qualche distinguo. “Il nuovo sistema proposto va incontro alle richieste più pressanti degli agricoltori, che da tempo denunciano un eccessivo peso burocratico e amministrativo nelle procedure correlate alle misure della Pac”, è il commento di Confagricoltura, in attesa di esaminare a fondo il pacchetto. “Un passo avanti determinante - commenta Palazzo della Valle - in un momento in cui gli investimenti erano sostanzialmente scoraggiati dai parametri Ue non in linea con le reali esigenze delle aziende agricole. È importante - conclude Confagricoltura - che il pacchetto semplificazione sia comunque a vantaggio di tutte le imprese, non solo dei piccoli agricoltori, in modo che l’obiettivo della maggiore competitività del settore primario europeo sia tangibile su scala globale”.
“Dalla Commissione Ue un altro passo avanti per meno burocrazia a carico degli agricoltori, da anni gravati da oneri, restrizioni e solo deboli riconoscimenti, un controsenso eclatante per politiche che dovrebbero salvaguardare la vera agricoltura. Un segnale d’apertura, quindi, quello del pacchetto semplificazione della Pac, presentato oggi a Bruxelles, e che Cia-Agricoltori Italiani accoglie positivamente riservandosi, però, un’analisi più accurata per comprenderne l’impatto sui produttori italiani”, è il commento dell’organizzazione, secondo cui “va ancora superata la complessità tecnica della proposta, che interviene a modifica del Regolamento dei piani strategici, ma riconosce nelle misure introdotte una maggiore flessibilità per le norme della condizionalità e degli eco-schemi, l’attenzione ai piccoli agricoltori, ai produttori del biologico e ai giovani, a nuove forme di supporto contro la crisi climatica e a più incentivi per la gestione del rischio”. “È necessario costruire una Pac post 2027 più vicina alle reali esigenze degli agricoltori - ha detto il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini, nella bilaterale con il Commissario all’Agricoltura Ue, Christophe Hansen - che vada, quindi, nella direzione delle misure annunciate, che non sia destrutturata e inclusa in un piano di utilizzo dei fondi Ue unico a livello nazionale”.
“Accogliamo con favore le proposte di semplificazione della Commissione che si inseriscono in un percorso già avviato lo scorso anno e che comprende diversi interventi riguardanti la condizionalità, forme semplificate di supporto agli investimenti per i piccoli agricoltori, maggiore possibilità di utilizzo dei costi standard, ma anche semplificazioni rispetto alla procedura di modifica dei Piani strategici nazionali e l’eliminazione anche degli ultimi legami tra gli aiuti della Pac e il Green Deal”, commenta, invece, la Coldiretti, che non condivide, però, l’uso delle risorse della Pac per i nuovi strumenti sulla crisi nell’ambito dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale: “fondamentale avere fondi per le crisi, ma trattandosi di un interesse più generale, il finanziamento dovrebbe essere effettuato con disponibilità non sottratte agli agricoltori”. “Oggi più che mai, l’agricoltura europea è una leva geopolitica fondamentale poiché da essa dipende la capacità dell’Unione di avere il pieno controllo sul proprio futuro in un momento in cui gli Stati Uniti investiranno nel settore 1.400 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni e la Cina ha aumentato la capacità di produzione non solo interna, ma anche di acquisto di cereali e prodotti in altre parti del mondo. Garantire la semplificazione, oltre che la disponibilità di adeguate risorse, diventa un fatto strategico di vitale importanza per il futuro dell’Unione”, ha evidenziato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
“Finalmente un segnale concreto dopo anni di richieste inascoltate. Il pacchetto di semplificazione della Commissione Europea coglie una verità semplice, ma finora ignorata: stiamo perdendo il nostro futuro agricolo sotto il peso di moduli, adempimenti e controlli incrociati. Le nostre aziende, invece di innovare e competere, passano più tempo a compilare documenti che a coltivare la terra. Questo cambio di rotta era non solo atteso, ma vitale - aggiunge il presidente Fedagripesca Confcooperative, Raffaele Drei - apprezziamo in particolare il riconoscimento automatico della conformità ambientale per le aziende biologiche certificate: una misura di buon senso, che dimostra come sia possibile ridurre gli adempimenti senza compromettere la sostenibilità. Allo stesso modo, l’aumento del pagamento forfettario per i piccoli agricoltori e la razionalizzazione dei controlli attraverso strumenti digitali sono interventi utili, che possono alleggerire il carico sulle imprese”. Anche secondo il presidente di Fedagripesca Confcooperative restano tuttavia, nodi cruciali da sciogliere. “Gli strumenti di gestione del rischio, sebbene più flessibili - spiega Drei - non possono prescindere da un quadro europeo strutturato e adeguatamente finanziato. Serve un sistema armonizzato che garantisca stabilità e certezze, soprattutto in un momento di crescente volatilità climatica e di mercato. In questo contesto, è essenziale che la Commissione svolga appieno il proprio ruolo di garante affinché i Piani strategici nazionali si muovano effettivamente nella direzione della semplificazione”. In tale prospettiva, secondo Drei, va riconosciuto un ruolo chiaro per le cooperative agricole in questo processo di semplificazione. “Le cooperative non sono solo soggetti economici, ma veri e propri hub di servizi per gli agricoltori. Potrebbero svolgere un ruolo chiave nell’aggregazione delle domande, nella gestione digitale dei dati e nell’intermediazione con le istituzioni, riducendo così il carico burocratico sulle singole aziende. Occorre, inoltre, semplificare la presentazione della domanda grafica della Pac, evitando le difficoltà tecniche dovute alle revisioni annuali dei dati relativi alle superfici agricole, restituire tranquillità agli agricoltori ed operatori del settore. È un’opportunità che non possiamo permetterci di sprecare. La semplificazione deve essere più coraggiosa nel promuovere l’aggregazione tra imprese. Solo rafforzando modelli cooperativi e forme associative si può affrontare la complessità normativa e competitiva del settore. Chiediamo alla Commissione e agli Stati membri di lavorare in questa direzione, per una Pac davvero al servizio degli agricoltori e della competitività del sistema agroalimentare europeo”.

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