In arrivo un “Brics del vino”, fortemente voluto dalla Russia? I cinque Paesi Brics (Brasile, India, Cina e Sudafrica, oltre alla Russia, tutti uniti da crescita rapida e grande potenziale economico) starebbero per costituire una nuova associazione per il turismo enogastronomico, e la cantina Abrau-Durso Group - fondata dallo Zar Alessandro II nel 1870 e principale produttore russo di spumanti - potrebbe diventarne membro. La proposta è scaturita durante la riunione annuale dei Ministri del Turismo dei Brics in Brasile, quando la delegazione russa ha presentato una proposta per la creazione di un’associazione che rafforzerebbe la cooperazione tra i rappresentanti dello Stato e del settore privato nella produzione vinicola, come riporta l’agenzia di stampa Interfax, specializzata in news politiche ed economiche della Russia. Un segnale che dimostra come la Russia si stia forse preparando ad aprire di nuovo le proprie porte ai turisti, in vista di una futura e da tutti auspicata fine della guerra: dopo l’invasione dell’Ucraina a febbraio 2022 e oltre tre anni di conflitto, durante i quali il turismo ha subito un brusco rallentamento, anche a causa delle sanzioni internazionali che vietano voli diretti dall’Europa e pagamenti con mezzi elettronici, adesso il Paese sembra voler puntare sul wine tourism.
“Un’eccellente proposta, che abbiamo già presentato nel 2024 al terzo Forum Russo per l’enoturismo a nome dell’Associazione dei Viticoltori e dei Produttori di vino della Russia” ha dichiarato Boris Titov, proprietario di Abrau-Durso Group, secondo cui la produzione vinicola crea ulteriori opportunità per attrarre turisti da tutto il mondo e il turismo enogastronomico, a sua volta, promuove la crescita delle aziende vinicole. “Questa tendenza riguarda, in modo particolare, la Russia moderna: stiamo assistendo ad un aumento delle aziende vinicole, che colpiscono non solo per l’alta qualità dei loro prodotti, ma anche per i loro concetti architettonici, la bellezza e l’ambiente circostante. Le grandi aziende vinicole si stanno trasformando e stanno emergendo piccole imprese e nuovi itinerari turistici - ha affermato Titov - i partner Brics come Brasile e Sudafrica vantano una vasta esperienza nel turismo enogastronomico, quindi uno scambio di esperienze sarà molto utile. Alcune aziende vinicole russe, tra cui Abrau-Durso, sono già membri della Global Wine Tourism Organization (Gwto) e saremmo lieti di aderire alla nuova associazione professionale”, ha aggiunto Titov.
La questione dello sviluppo del comparto agrituristico ed enoturistico è stata sollevata anche, nei giorni scorsi, in un incontro che il Presidente Vladimir Putin ha tenuto con i membri dell’Associazione Business Russia. Roman Batalov, presidente Mantera Group (insieme di società che operano nel settore dell’ospitalità), ha proposto al Presidente che la Russia modifichi la legislazione fondiaria per consentire la costruzione di agriturismi, incluso l’enoturismo, su terreni agricoli, con restrizioni sulle dimensioni di tali strutture. L’interesse per questo tipo di turismo è cresciuto negli ultimi anni, ma il suo sviluppo è frenato da numerosi divieti, tra cui la costruzione di pensioni e ristoranti su terreni agricoli. Commentando la questione su richiesta del Presidente, il Ministro dell’Agricoltura Oksana Lut ha affermato che sono in programma azioni per semplificare il processo di destinazione d’uso di una porzione di terreno agricolo ad uso “ricreativo” in modo che richieda sei mesi, invece, di diversi anni, come avviene ora. Il disegno di legge per realizzare questo obiettivo è già stato redatto. Si sta anche discutendo la possibilità di costruire strutture enoturistiche su terreni adatti alla coltivazione della vite, ma con rigide restrizioni, come i limiti alle dimensioni dell’area edificata e alle strutture stesse. Le rigide restrizioni in questo ambito sono dovute al fatto che la Russia non ha molti terreni adatti alla coltivazione della vite: solo 110.000 ettari, con un potenziale di espansione di 20.000-30.000 ettari, ha affermato Lut.
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