
75 km: è la distanza che separa il Duomo di Milano, una delle bellezze più visitate d’Italia, e uno dei simboli dell’Italia del mondo, dalla Franciacorta, una delle mete più gettonate della Lombardia, e uno dei territori del vino più in ascesa nel mondo. Merito di un vino, o meglio di una bollicina, o meglio ancora di un Metodo Classico, che è un vero e proprio “outsider” del vino italiano. Una denominazione giovane, piccola e dinamica come il Franciacorta, infatti, in pochi anni, è diventata un riferimento qualitativo della spumantistica italiana con una crescita costante: 20 milioni di bottiglie prodotte, più del 17% destinate all’export, cresciuto del +130% negli ultimi 15 anni, ed a +7% anche in questo 2025, soprattutto verso Svizzera, Usa, Giappone e Germania; ma è il mercato italiano il più importante a volume, passato da 10,6 milioni di bottiglie vendute nel 2011 a 16,8 milioni nel 2024. Il tutto per un giro d’affari stimato di 500 milioni di euro, vini posizionati nell’alto di gamma e premiati dalla critica, e uno dei territori dove si fa più enoturismo, eletto “International Non U.S. Wine Region of the year” 2024 da “Wine Enthusiast”. E dove porta la strada del futuro in Franciacorta, è quello che racconterà il “Festival Franciacorta in Cantina” (19-21 settembre), pioniere degli “eventi di territorio” del vino italiano, che coinvolge tutta la Franciacorta, le sue cantine, ma anche grandi chef - con gli italiani più celebrati: Massimo Bottura, in Bellavista, ed Antonio Mellino, in Ca’ del Bosco, solo per citarne i due ormai star mondiali - gli artigiani del cibo, la ristorazione, l’accoglienza, i paesaggi ed i luoghi più belli, con la regia del Consorzio Franciacorta, che guidato da Emanuele Rabotti della prestigiosa griffe Monte Rossa, oggi riunisce oltre 120 cantine per più di 200 soci coinvolti nella filiera, e che nel 2025 festeggia 35 anni di storia anche con i wine lovers (e WineNews, che raccoglierà le voci del territorio, in una nuova tappa del nostro viaggio nell’Italia del vino in settembre, ndr).
Un territorio, la Franciacorta, che, a pochi passi dal Lago d’Iseo, comprende 19 comuni (Adro, Brescia, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d’Iseo, Rodengo Saiano e Rovato) ed una superficie vitata di oltre 3.300 ettari. E che ci sta mettendo tutto se stesso per arrivare al successo. Come? Se c’è un elemento controproducente e anacronistico del mondo del vino è la sua autoreferenzialità, perché in un mondo globalizzato, e in un futuro sempre più incerto, tra geopolitica complessa, consumi in calo, dazi e non solo, bisogna alzare lo sguardo dal proprio orticello e far i conti con l’altro. La Franciacorta ha trovato il modo di farlo: da un lato con una visione unitaria e comunitaria, ed un marketing ed una comunicazione che coinvolgono tutto il territorio; dall’altro, ha legato il suo marchio ad altri marchi altrettanto prestigiosi, dalla Guida Michelin, della quale è Sparkling Wine Partner, e partner esclusivo in Usa, mercato n. 1 del vino italiano, agli “Emmy Awards”, gli Oscar della Tv a Los Angeles, dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, brindisi ufficiale della “Milano Fashion Week” alle Mille Miglia, ed alla Porsche.
Un modo per conoscersi e confrontarsi, fare squadra, e un approccio partito prima da singole cantine e oggi portato avanti da tutto il Consorzio, che suggerisce parametri condivisi, a partire dai quali le aziende possono ispirarsi liberamente. E grazie ai numeri in salute ed alla forte coesione interna, sono tanti i progetti che la Franciacorta sta portando avanti per innalzare la qualità dei vini, freschi, leggeri, versatili, con le bollicine ormai destagionalizzate e sdoganate nei consumi, vero medium della convivialità nella nostra società, perché sono convivialità e festa, in coppia o in compagnia, abbinate alla cucina di territorio o all’alta cucina, in occasioni casual o chic - in un mix perfetto insomma (e tipologia che, nella turbolenza dei mercati e dei consumi, naviga in acque più tranquille rispetto ai vini fermi) - dalla zonazione in Uga, le Unità Geografiche Aggiuntive, al progetto che sta rilanciando l’Erbamat, vitigno autoctono conosciuto fin dal Cinquecento, e oggi prezioso nella sfida al cambiamento climatico, tra gli altri, e che interessano un patrimonio viticolo che è stato piantato tra 15 e 30 anni fa appena, ma sullo slancio dato da una compagine di cantine “illuminate” ed un’eredità da portare avanti per i giovani produttori, che ora guardano a conquistare i consumatori quotidiani e coetanei, e meno di nicchia, visto che il 95% conosce il Franciacorta, ma solo il 61% lo ha consumato, e la produzione lo permetterebbe, richiamando anche l’importanza della comunicazione. Un’eredità che è anche quella di aver trasformato un patrimonio agricolo antico, in una fonte di enoturismo, grazie all’appeal esercitato dalle bollicine del Franciacorta e dal loro legame con un territorio, come la provincia di Brescia, che negli ultimi anni ha visto il turismo raddoppiare.
E da Bersi Serlini a Camillucci, da Ferghettina a Freccianera Fratelli Berlucchi, da Lo Sparviere a Majolini, da Marchesi Antinori Tenuta Montenisa a Mirabella, da Mosnel a Ricci Curbastro, da Ronco Calino a Terre d’Aenòr ed a Bonfadini, solo per citare alcune delle tantissime cantine protagoniste, il “Festival Franciacorta in Cantina” si conferma come un evento diffuso, inclusivo e capace di coinvolgere pubblici diversi, dai cultori del vino agli amanti della natura, fino a chi desidera vivere un weekend all’insegna della bellezza e del gusto. Massimo Bottura, lo chef italiano più famoso al mondo, tre stelle Michelin con l’Osteria Francescana di Modena, è protagonista, con il suo team, di “Tradizione ed Innovazione” (20 settembre), la cena di gala nelle suggestive gallerie della cantina Bellavista, la prestigiosa griffe del Gruppo Terra Moretti, fondato dal patron Vittorio Moretti, e che diventa un dialogo tra memoria e visione futura, dove l’alta cucina si intreccia con le Cuvée Bellavista. La cucina che unisce radici e contaminazioni, della chef stellata del ristorante Al Gatto Verde di Modena Jessica Rosval, del “Gruppo Francescana”, caratterizzerà, invece, il pranzo (20-21 settembre). Ma Bellavista organizza anche “Come a Casa”, una passeggiata in cantina seguita da una cena in terrazza con “Social Table” e “Food Station” (domani), e con la terrazza che, per tutta la durata del Festival, ospita “Una finestra sulla Franciacorta” con banchi d’assaggio e finger food, oltre a “La potenza del sogno”, un percorso guidato nelle gallerie della cantina con degustazione delle Cuvée Alma Assemblage, Alma Non Dosato Assemblage e Alma Rosè Assemblage. E, ancora, tra musica e gusto, “Vini e Vinili” con Filippo Polidori e pizze d’autore (21 settembre). Ma accanto alla cantina, L’Albereta Relais & Châteaux accoglie gli enoturisti con esperienze gastronomiche nei ristoranti L’Aurum, Il Leone Felice e La Stanza 54, guidati dallo chef Alberto Quadrio, in un viaggio culinario ispirato alla collina ed ai suoi frutti. A Contadi Castaldi, invece, griffe sempre di Terra Moretti, il Franciacorta sposa il cibo di strada, con dj set, ma anche con una masterclass verticale sul Pinònero, condotta dall’enologo Gianluca Uccelli con Chiara Giovoni, e assaggi firmati da El Bekér Fabrizio Nonis. Ma in un racconto corale che intreccia vino, cucina, cultura e territorio, anche il Convento della Santissima Annunciata propone “Cammino Divino”, una passeggiata guidata tra natura e storia con degustazione di Chardonnay Bellavista, il “Cinema di Stelle” tra gli ulivi sorseggiando un Alma Assemblage ed il “Giardino in Festa” tra buon cibo e buon vino. Last but not least, il Ristorante Quintale - il progetto culinario nato dalla collaborazione tra Martino de Rosa, fondatore della società atCarmen, suo figlio Vittorio ed il famoso macellaio-poeta di Panzano in Chianti che recita Dante, Dario Cecchini - ospita “Fuori Contadi” con i vini di Contadi Castaldi, proposte gastronomiche e dj set, e torna la Coppa Golf Bellavista al Golf Club Franciacorta.
Ma il Franciacorta sposa l’alta cucina anche nella “The Dinner” in Ca’ del Bosco (20 settembre), tra le prime cantine ad ospitare opere di artisti come Arnaldo Pomodoro e Mimmo Paladino, guidata da Maurizio Zanella, con Antonio Mellino del tristellato ristorante Quattro Passi di Nerano, ma anche delle nozze del patron di Amazon Jeff Bezos e Lauren Sanchez a Venezia con il figlio Fabrizio Mellino. Il menù? Aperitivo con finger food e Franciacorta Riserva vecchia annata, degorgiato à la volée, Fiore di Calamaro Tartare di Scampi, Caviale Oscietra, Acqua di Mela verde in wine pairing con l’iconico Franciacorta Annamaria Clementi 2016, Fusillone al Riccio di mare crudo di Gamberi e Pasticceria salata con il Franciacorta Vintage Collection Dosage Zéro 2019, Trofie alla Nerano Zucchine, Basilico e Pepe Nero con Selva della Tesa 2020, Spigola in salsa Acetosella e Limone con Pinéro 2020 e Savarin con crema agli agrumi di Sorrento.
La Guido Belucchi, “custode” del primo Franciacorta della storia, la Cuvée ’61, annata 1961, frutto dell’ingegno di Guido Berlucchi e Franco Ziliani, e oggi guidata da Cristina, Arturo e Paolo Ziliani - e che, nei giorni scorsi, ha presentato in anteprima con le primissime Cuvée in purezza il progetto sperimentale Erbamat, nato nel 2011 con il Consorzio - apre le porte di Corte Berlucchi, per un’esclusiva degustazione dei migliori Franciacorta (’61 Franciacorta Satèn, Extra Brut e Rosé, ’61 Franciacorta Nature Blanc de Blancs 2018, Nature Rosé 2018 e Nature 2018 e Palazzo Lana Extrême 2014), accompagnati da specialità gastronomiche preparate da eccellenze del territorio, dai formaggi ai salumi, senza dimenticare la fassona (20-21 settembre).
A proposito di anniversari, Castello Bonomi, le Tenute in Franciacorta di Paladin, festeggiano 40 anni di storia con “40 Passi per 40 Vendemmie” (20-21 settembre), una degustazione itinerante in 4 tappe, guidata dallo chef de cave Luigi Bersini, seguita da una visita all’installazione permanente con le 40 annate storiche selezionate dal caveau della cantina ed esposte per la prima volta al pubblico. Barone Pizzini lancia, invece, “Divinisensi” (domani), una nuova esperienza multisensioriale dedicata ai wine lovers e realizzata in esclusiva per la cantina. La “Promenade dei 5 Sensi” è un’escursione nei vigneti fin sotto le mura del Castello di Bornato con passaggio nei sotterranei fino a Villa Orlando, con visita alle antiche cantine e degustazione di Franciacorta Brut e Sebino Rosso (19-20 settembre). Con un calice di Franciacorta Buizza Benedetta nella versione Brut, Rosé e Dosaggio Zero si fa un viaggio nei “Ricordi” a Tenuta Martinelli (20-21 settembre). Partendo da Castelveder, invece, si sale tra i sentieri del bosco fino all’antico Santuario della Madonna della Rosa, per scoprire i vigneti che lo circondano, per poi assaggiare, in cantina, i Franciacorta Millesimato 2017 e Satèn (parte del ricavato sarà devoluto al progetto di restauro dello stesso Santuario; 21 settembre). Nel segno della versatilità, Ian Spampatti, già vincitore di “Master Pizzachef Italia”, e maestro dei lievitati, sposa il Franciacorta sia con la pizza che con il panettone, da Bosio (19-21 settembre). L’amatissimo connubio pizza & bollicine, è protagonista anche da Santus, con le pizze gourmet a lunga lievitazione preparate da Salamensa Gruppo Dal Dosso (20-21 settembre). Alla Spensierata si può fare un “Apericena in vigna” con musica dal vivo (domani), mentre una “Cena in vigna” al tramonto vede protagonista la cucina di Il Colmetto, Stella Verde Michelin, con i Franciacorta più identitari di San Cristoforo (20 settembre). Appuntamento anche per i più piccoli con l’Associazione Little Sweet Meri da Boccadoro (21 settembre). Ed al tramonto si può fare un volo in mongolfiera sui vigneti di Villa Franciacorta, con un calice di Franciacorta Millesimato ad attendere all’atterraggio (19-21 settembre), che apre le porte anche della sua villa cinquecentesca per una “Cena di 60 metri di gusto” dello chef Andrea Marenzi di Ela Osteria in Villa (domani). La solidarietà è di scena, infine, a La Montina (20-21 settembre), la cantina custode della seicentesca Villa Baiana e di una cantina ipogea di 7.500 mq, con la mostra “Simposio - Quando arte e vino si incontrano” nella Galleria d’Arte Contemporanea, frutto del progetto “Forma e Colore” con la Cooperativa Il Vomere, che vede le persone con disabilità esprimersi attraverso l’arte. E tutti, ma proprio tutti, possono anche creare, la propria Cuvée di Franciacorta. La curiosità? Per chi non ne ha mai abbastanza di Franciacorta, il celebre ristorante Dispensa Franciacorta, ad Adro, rilancia “Continuando il Festival Franciacorta” (26 settembre).
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