A volte, basta un incontro fortuito per cambiare il corso di un’intera esistenza. Una scoperta nata per caso, quasi per necessità, può accendere una passione così potente da trasformarsi nell’obiettivo di una vita. È da quel momento inatteso che nasce l’ambizione, alimentata da determinazione, sacrificio e visione. E quando il sogno incontra il talento, ciò che sembrava impossibile diventa realtà. È quello che succede ad un bambino di nome Rudolf che, nel 1826, a Zurigo, scopre per caso il cioccolato mentre cerca un rimedio per la madre malata. Quel gesto, nato dalla disperazione, si trasforma in una promessa: diventare il miglior maestro cioccolatiere al mondo. Tra ambizione, amore e ostacoli, la sua è la storia di un sogno che si fa impresa, in un’epoca in cui il talento e la determinazione potevano davvero cambiare il destino. Da questa scintilla prende vita “I fabbricanti di cioccolato” (Giunti Editore, pp. 368, 18,00 euro), il nuovo romanzo di Lisa Graf, già autrice di successo con la saga dei Dallmayr, che racconta la nascita dell’impero Lindt & Sprüngli attraverso una saga familiare intensa e appassionante. Ambientato nella Svizzera dell’Ottocento, il romanzo - che ha conquistato il primo posto nella classifica dei bestseller dello “Spiegel” e superato le 100.000 copie vendute in Germania - intreccia la straordinaria ascesa commerciale della celebre famiglia svizzera con le vicende personali e tumultuose dei suoi protagonisti in una storia deliziosa, vellutata e intensa, da assaporare lentamente, proprio come una tavoletta di cioccolato.
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