
Oltre 14.000 ettari di terreni, corrispondenti a 571 potenziali aziende agricole, per un valore complessivo a base d’asta di oltre 180 milioni di euro, con tempistiche più veloci e maggiori opportunità per i giovani. Fino al 19 novembre 2025, ultimo giorno per manifestare il proprio interesse (attraverso il portale dedicato), è partita l’edizione n. 8 della Banca Nazionale delle Terre Agricole (Bta), lo strumento attraverso cui Ismea valorizza e rimette in circolo il proprio patrimonio fondiario, offrendo nuove opportunità di investimento nel settore agricolo a tutti gli interessati, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Come al solito, la Bta si compone di un lotto permanente, per il quale è possibile presentare un’offerta in qualunque momento dell’anno e che comprende 386 terreni, e un lotto periodico, dove la procedura è scandita in due fasi in una finestra temporale definita (prima la manifestazione di interesse e poi l’eventuale invito a presentare l’offerta economica) e che prevede 185 terreni, di cui 32 al primo tentativo di vendita, 61 al secondo e 92 al terzo.
Forte concentrazione di terreni nel Mezzogiorno: dopo la Sicilia che raccoglie da sola il 40% delle superfici all’asta (276 terreni per 5.635,30 ettari) e la Toscana con l’11% (33 terreni per 1.572,67 ettari), seguono, infatti, Sardegna e Calabria (9% ciascuna, rispettivamente 51 terreni per 1.307,68 ettari e 43 terreni per 1.277,71 ettari) e Puglia (7%, ovvero 33 terreni per 1.019,24 ettari), prima di Umbria, Emilia-Romagna e Lazio.
Una nuova edizione che porta con sé alcune novità. In primis, la riduzione dei tempi di trasmissione delle manifestazioni di interesse, che passano da 90 a 30 giorni, e del periodo di presentazione delle offerte economiche, da 45 a 30 giorni, per rendere le procedure più snelle ed efficienti. Altro elemento innovativo riguarda, invece, i giovani agricoltori che beneficiano del pagamento rateale sul prezzo di vendita dei terreni di Bta. In linea con le recenti modifiche normative, è stata eliminata anche l’iscrizione al regime previdenziale agricolo, in qualità di coltivatore diretto o Iap, tra i requisiti per usufruire dell’agevolazione: un intervento che estende la platea dei beneficiari under 41 e mira a favorire l’ingresso di nuove generazioni nel settore agricolo.
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