La mostra di Caravaggio andata in scena nel 2025 a Roma, alle Gallerie Nazionali di Arte Antica a Palazzo Barberini, vince il Premio Villa Della Torre “L’Arte di mostrare l’Arte”, edizione n. 12, prestigioso riconoscimento ideato da Marilisa Allegrini, pioniera dell’Amarone e del vino italiano nel mondo, nominata anche Cavaliere del Lavoro nel 2020. La mostra, che ha riunito 24 capolavori di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, provenienti da collezioni italiane ed internazionali, ha registrato un successo epocale - oltre 450.000 visitatori in 137 giorni - diventando la mostra più visitata nella storia di Palazzo Barberini ed uno degli eventi culturali più significativi del Giubileo 2025. La giuria gli ha assegnato il Premio grazie “all’eccezionale qualità scientifica, curatoriale e allestitiva che lo hanno reso un progetto esemplare capace di coniugare rigore accademico, sensibilità artistica e capacità divulgativa”.
L’iniziativa culturale, ideata da Marilisa Allegrini, a capo del gruppo di famiglia che conta tre tenute tra Veneto e Toscana (Villa della Torre a Fumane, Poggio al Tesoro a Bolgheri, San Polo a Montalcino), e guidato insieme alle figlie Carlotta e Caterina Mastella Allegrini, rende così omaggio ad uno dei più importanti e ambiziosi progetti espositivi mai dedicati all’opera di Caravaggio. A ricevere il premio, in una serata di gala in programma a Villa Della Torre in dicembre, sarà Thomas Clement Salomon in qualità di Direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica e curatore della mostra di Caravaggio.
“L’approccio di questa esposizione affianca alla lettura filologica una costruzione narrativa assolutamente coinvolgente in grado di ampliare il pubblico. Il livello delle opere esposte è stato straordinario così come il loro esemplare allestimento che ha permesso un dialogo tematico e visuale di rara intensità, capace di valorizzare luci, spazi e prospettive in sintonia con l’estetica caravaggesca. È senza alcun dubbio una mostra che ha donato un contributo determinante alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano” spiega la nota della Giuria del Premio. Un impegno, quello di valorizzare e promuovere la cultura italiana, che rappresenta la genesi del Premio Villa Della Torre “L’Arte di mostrare l’Arte”, come sottolinea la Famiglia Mastella Allegrini: “abbiamo ideato questo Premio consapevoli che la bellezza non è solo una dimensione da contemplare ma una responsabilità da coltivare, custodire, tramandare e restituire. L’arte è una forma di conoscenza che attraversa i secoli e, grazie anche a progetti espositivi così meritevoli, continua a educarci, sorprenderci, emozionarci. Il nostro impegno è quello di rinnovare nel tempo la consapevolezza del valore dell’arte, della sua capacità di incidere sul reale, di stimolare un pensiero nuovo, rendendo omaggio a chi riesce a farlo”.
Focus - Ecco i vincitori delle precedenti edizioni del Premio “L’Arte di mostrare l’Arte”
- Davide Gasparotto, Adolfo Tura e Guido Beltramini per la mostra “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento” (Palazzo del Monte di Pietà, Padova, 2013);
- Paola Marini e Bernard Aikema per la mostra “Paolo Veronese: l’illusione della realtà” (Palazzo della Gran Guardia, Verona, 2014);
- Salvatore Settis, Rem Koolhaas e Fondazione Prada per le due mostre “Serial/Portable Classic” (Fondazione Prada di Milano e di Venezia, 2015);
- Luca Massimo Barbero per la mostra “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim” (Palazzo Strozzi, Firenze, 2016);
- Maria Luisa Pacelli per “Palazzo dei Diamanti” (Ferrara);
- Xavier Salomon per la mostra “Canova’s George Washington” (Frick Collection, New York, 2018);
- Emanuele Montibeller per lo spazio espositivo Arte Sella (Borgo Valsugana, Trento);
- Marzia Faietti e Matteo Lafranconi per la mostra “Raffaello 1520 -Premio 1483” (Scuderie del Quirinale, Roma, 2020);
- David Landau per “Le Stanze del Vetro” (Fondazione Giorgio Cini, Venezia);
- Michele Coppola per “Gallerie d’Italia” (Milano - Napoli - Vicenza - Torino);
- Francesca Cappelletti per Galleria Borghese, Stefano Baia Curioni e Raffaella Morselli per Fondazione Palazzo Te, Stefano L’Occaso per Palazzo Ducale di Mantova per il progetto espositivo “Rubens! La nascita di una pittura europea” (Mantova, Roma, 2023)
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