Krug e Antinori. Sono loro i due “produttori dell’anno” che entrano nell’albo d’oro del Premio Internazionale “Vinitaly”. La scelta premia “due aziende che hanno nell’eccellenza il loro stile inconfondibile, ottenuto però rimanendo sempre fedeli alle proprie origini”. Il riconoscimento - che sarà consegnato nella serata di gala il 5 aprile nello storico Palazzo della Gran Guardia e sarà curata dallo chef Vissani - viene assegnato ogni anno a chi si è particolarmente distinto (imprenditore, azienda, giornalista) in favore del settore vitivinicolo.
Nel caso della Marchesi Antinori si tratta di una storia familiare lunga oltre 600 anni, da quando nel 1385 è stata fondata la cantina, “che grazie alla guida sapiente di Piero Antinori in questi ultimi anni ha dato un contributo di grande prestigio al progresso e all’evoluzione dell’enologia italiana e alla sua affermazione nei più importanti mercati internazionali”.
La Krug Champagne ottiene questo riconoscimento “per la grandezza di questa inimitabile maison, che ha dato un contributo non solo alla Francia enoica, ma a tutta la produzione enologica mondiale, indicando quale è la strada per ottenere successi duraturi”.
Nell’albo d’oro il meglio dell’enologia mondiale: il direttore editore di “Wine Spectator”, Marvin Shanken (nel 1996), l’“inventore” del Sassicaia, Nicolò Incisa della Rocchetta (1996), dell’amministratrice di Chateaux Margaux, Corinne Mentzelopoulos (1997), dell’innovatore siciliano Lucio Tasca d’Almerita (1997), di uno dei più importanti vigneron californiani, Robert Mondavi (1998), del titolare della Vega-Sicilia, Pablo Alvarez (1999), del grande astigiano Aldo Conterno (2000), dell’australiana Cantine Penfolds di Magill (2000), di Carlo Bonomi Campanini, presidente e titolare dell’azienda vitienologica italiana Sella & Mosca di Alghero (2001), delle Cantine Trapiche-Peñaflor di Coquito Maipu Mendoza in Argentina (2001), dell’astigiana Gancia (2002), della tedesca Keller (2002), del cavaliere del lavoro Gianni Zonin (2003), della californiana Kendall Jackson International (Usa, 2003), della Mastroberardino (2004), della spagnola Segura Viudas (2004), delle Cantine Giorgio Lungarotti (2005) e di Alexander Payne (Usa), regista del film “Sideways” (2005).
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