A ProWein abbiamo visto il mondo, e abbiamo toccato con mano il fatto che se il vino italiano ha un indiscusso appeal in Germania e non solo, visto i tantissimi visitatori professionali (44.000 da tutto il mondo in fiera) ricevuti dai tanti produttori del Belpaese, la concorrenza è davvero globale. Abbiamo visto come anche la Cina, presente per la prima volta come Paese produttore, stia cominciando ad esportare i suoi vini in Europa, e come dal Libano ad altri insospettabili Paesi per la produzione di nettare di Bacco stiano arrivando prodotti di buona qualità e sempre più competitivi.
“Sono giunti a Dusseldorf visitatori specializzati da tutti i rilevanti mercati vinicoli d’importazione del mondo ed anche dai principali Paesi produttori, in particolare da Gran Bretagna, Scandinavia e Benelux, ma sono cresciute le presenze anche da Francia, Italia e Spagna, e si sono aggiunti nuovi visitatori ed espositori dal Nord America e dall’Asia”, spiega una nota ufficiale dei Prowein. “Il numero di visitatori provenienti da tutto il mondo è aumentato in modo significativo alla ProWein 2013.
La quota di visitatori internazionali è ora pari al 40% - ha detto Hans Werner Reinhard, vice direttore generale di Messe Düsseldorf, l’ente che organizza la kermesse, www.prowein.de - in combinazione con il gran numero di manager che vengono a Düsseldorf, questa evoluzione conferma la posizione di leader ProWein come un punto di incontro internazionale e piattaforma per il vino e gli alcolici nel mondo”. Un aspetto di cui l’Italia deve tenere conto (ProWein sarà di scena dal 23 al 25 marzo nel 2014). Già a partire da Vinitaly, tra pochi giorni, che rimane il clou per la promozione e il business del vino italiano nel mondo.
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