Si sa, con le feste natalizie cresce il consumo delle bollicine. E non importa che sia Champagne, Franciacorta o Prosecco. Una cosa è certa: sulle nostre tavole incombe il rischio del “botto” maldestro. Gli apparentemente innocui e simpatici “funghi” che escono da tutte le bottiglie di spumante (di sughero o di plastica che siano), in realtà possono provocare danni piuttosto importanti, spinti come sono da pressioni che possono arrivare anche oltre le sei atmosfere. Prima di tutto il rischio è per gli occhi. In Italia non esistono statistiche al riguardo, ma secondo il sito www.b2eyes.com sarebbero migliaia ogni anno i casi di ferite agli occhi, riportate o dallo “stappatore” di turno o da chi gli sta incontro. Insomma, la probabilità di essere colpiti da un tappo di bollicine, anche con relativa gabbietta metallica, non è così basso come si può supporre. Il rischio è, naturalmente, maggiore per gli “stappatori della domenica”, per i quali questa operazione costituisce un evento eccezionale. I più esperti sanno bene che non è buona regola lasciare il che tappo “sfoghi” liberamente la sua compressione, ma che va frenato e controllato con la mano, in modo da sentire appena un lievissimo “starnuto”.
Le 5 regole d’oro per stappare senza problemi una bottiglia di bollicine
1) stappare la bottiglia ben fredda. La pericolosità di un botto improvviso è maggiore se la bottiglia e il suo contenuto inizia a riscaldarsi;
2) dopo aver tolto il foglio metallico di rivestimento, prima di allentare la gabbietta e durante lo scioglimento del filo metallico, è consigliabile coprire la sommità del tappo con il palmo dell’altra mano rivolto verso il basso;
3) non puntare la bottiglia verso chi sta intorno ma dirigerla con un angolo di circa 45° verso il soffitto, dopo aver coperto la sommità della bottiglia con un tovagliolo;
4) rimuovere il tappo lentamente senza incertezze, facendolo ruotare a poco a poco per favorirne la fuoriuscita con un colpo deciso;
5) non tenere mai la bottiglia al di sotto della linea dello sguardo.
Le tre “mosse” per lo “stappatore” esperto
1) ruotare lentamente, ma con decisione la bottiglia, leggermente coricata, tenendo il tappo ben fermo fra le dita fino a quando non fuoriesce (dovrebbe uscire delicatamente con un minimo “starnuto”, qualora la bottiglia sia stata conservata a temperatura adeguata e costante);
2) dopo la fuoriuscita del tappo, mettere la bottiglia in posizione verticale e agitarla delicatamente, per indurre un po’ del contenuto ad uscire, sotto forma di schiuma;
3) assaggiare, direttamente dalla bottiglia un po’ della schiuma fuoriuscita, per verificare se la bottiglia sa di tappo.
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