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ACCORDO SUL MOSCATO: LA VENDEMMIA 2013 AVRÀ UNA RESA DI 95 QUINTALI PER ETTARO (CON POSSIBILE BLOCAGE - DEBLOCAGE PER ALTRI 5 QUINTALI), IL COMPENSO SARÀ DI 104,50 EURO NETTI AL QUINTALE, PIÙ UN EURO DI CONTRIBUTO PER IL FONDO DI PARTE AGRICOLA

In Piemonte, c'è l’accordo su prezzi e rese delle uve moscato. E’ arrivato, in tarda notte, a Torino, dopo lunghe trattative tra le case spumantiere e la parte agricola mediate dall’Assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto. Quest’anno le uve di moscato si pagheranno 10,65 euro a miria (ovvero 10 chili, l’unità di misura che si utilizza al tavolo delle trattative), stesso prezzo del 2012; le rese sono state fissate a 95 quintali/ettaro per la docg Asti, più 5 quintali/ettaro di “riserva” in caso venissero a mancare le scorte. Un ettaro di Moscato d’Asti garantisce un reddito di oltre 11.000 euro solo con l’uva destinata a docg, senza contare i superi.
Lo sbloccaggio della “riserva” potrà essere richiesto dal Consorzio dell’Asti in base a dati oggettivi di imbottigliamento e vendita delle case spumantiere e non prima di aver ascoltato il parere vincolante delle organizzazioni e associazioni professionali agricole. L’accordo prevede anche il versamento di un contributo di 1 euro/quintale per il fondo di parte agricola costituito nel 2010, di cui 70 centesimi sono destinati ai produttori per la gestione dell’accordo e i restanti 30 centesimi andranno ai “surì”, quei vigneti eroici che per le loro pendenze ostiche da far concorrenza al “Giro d’Italia”, sono i più difficili e faticosi da coltivare. Un ulteriore contributo di 1 euro/quintale sarà destinato al Consorzio per le attività istituzionali di promozione e tutela.
Intanto, le uve di Moscato d’Asti sono quasi pronte ad essere raccolte: in alcune colline, meglio esposte a Sud, la vendemmia comincerà già a inizio della prossima settimana. I più però non inizieranno a staccare prima del 15 settembre, un evento eccezionale tra i filari del Piemonte: “non ricordo una vendemmia così avanti del moscato”, conferma Michele Chiarlo, uno dei patron della viticoltura piemontese. Pronti anche a staccare le uve nei vigneti di Brachetto, ma manca l’accordo su prezzi e rese: cercheranno di trovarlo domani, venerdì 6 settembre, i portavoce della parte agricola e la controparte industriale al tavolo di paritetica. Per prezzi e rese del Gavi, se ne parlerà dopo il 15 settembre.
Fiammetta Mussio

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