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Vino: anche Usa si ribellano alla mancanza di tutele sui i domini enologici l’allarme arriva dalla Napa Valley, “pericolo cybersquatting” ... Dopo l’Europa, anche gli Stati Uniti si ribellano alla mancanza di tutele sui i domini “.vin” e “.wine”. La preoccupazione, riferisce il sito WineNews.it, che arriva dalla regione vinicola più importante degli Usa,la Napa Valley, è per la totale assenza di protezioni per le identità regionali, vero e proprio brand di riferimento per ogni wine lover: se l’Icann, infatti, non permette di appropriarsi di nomi come “chile.wine”, nulla vieta che il cybersquatting (il fenomeno di accaparramento di nomi di dominio corrispondenti a marchi altrui) vada a colpire proprio i territori, dalla Napa Valley allo Champagne. A lanciare l’allarme è Bruce Cakebread, presidente della Napa Valley Vintners, che rappresenta 500 aziende locali, e a Wine-Searcher sottolinea come “se tutto questo fosse permesso, i nostri produttori dovrebbero affrontare danni importanti all’immagine dei propri brand regionali, portando ad una mancanza di fiducia dei consumatori, con la potenziale perdita di valore del marchio”. Patsy McGaughy, direttore delle comunicazioni di Napa Valley Vintners, ha quindi ricordato come il problema non sia certo della sola Napa, ma di ogni terroir del vino: “Non vogliamo che qualcuno sfrutti indebitamente il nome della Napa Valley, stiamo collaborando con regioni come la Champagne e organizzazioni come la Organization for an International Geographical Indications Network, che credono, come noi, che questo sia un tema fondamentale”. Sam Heitner, direttore del Bureau Champagne Usa, ha aggiunto: “i nomi di luogo come la Napa Valley e Champagne sono parte integrante per la conoscenza dei consumatori dei differenti vini e delle differenti regioni produttive”.