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ALLARME DALL’ACCADEMIA DEI GEORGOFILI: MALATTIE DA FITOPLASMI IN AUMENTO, ANCHE LA TOSCANA IN PERICOLO. IN PIEMONTE SPESI 40 MILIONI PER RIPARARE I DANNI ALLE VIGNE

Portare a termine il più presto possibile i controlli sullo stato sanitario delle piante per evitare alla Toscana la sorte già capitata in altre regioni. E’ l’appello lanciato da Marina Barba, ricercatrice dell’Istituto per la patologia vegetale di Roma, oggi alla Giornata di studio su Fitoplasmi e fitoplasmosi promossa dall’Accademia dei Georgofili.

“In Piemonte - ha spiegato Maurizio Conti, presidente dell’Istituto di virologia vegetale Cnr di Torino - è stato necessario spendere più di 40 milioni di euro in quattro anni per riparare i danni provocati alle vigne, una cifra veramente notevole ma appena sufficiente per l’espianto dei vigneti malati, per la ricerca, il monitoraggio e il reimpianto delle nuove piante”. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito a un incremento delle malattie causate da fitoplasmi (organismi unicellulari incapaci di vita autonoma al di fuori di un altro organismo, tant’è che la loro trasmissione avviene soltanto o per mezzo di un vettore o attraverso la propagazione vegetativa delle piante; le più tristemente note ai vignaioli sono la “Flavescenza Dorata” e la malattia del “Legno Nero” che propagandosi in tutti gli organi della pianta, radici comprese, ne determina la morte) e all’arrivo di una gamma di microscopici patogeni finora non riproducibili su substrati artificiali e non ancora classificabili distintamente. Uno sviluppo dovuto sostanzialmente a tre fattori: l’espandersi di coltivazioni biologiche caratterizzate dalla riduzione di trattamenti, l’aumento di scambi commerciali con paesi finora fuori dal mercato e l’aumento elle temperature medie stagionali.

Un quadro allarmante che per ora ha colpito solo marginalmente la Toscana che ha registrato alcuni casi di fitoplasmosi, comunemente nota come “Giallume della Vite”, nella parte nord orientale della Toscana, in particolare nelle zone di Massa Carrara, Pisa, Lucca e Siena.

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