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ALTRO CHE TOCAJI E PROSEK, IN CALIFORNIA LO SCONTRO È SUI VINI DI DRACULA. SULLA SCIA DEL SUCCESSO DI TWILIGHT, IL TI BEVERAGE GROUP HA CITATO IN GIUDIZIO IL DISTRIBUTORE TERRA FIRMA, REO DI AVER COMMERCIALIZZATO INDEBITAMENTE ETICHETTE “VAMPIRESCHE”

Italia
Le etichette dei vini di Dracula

Di scontri, schermaglie e dispute il mondo del vino non è mai avaro. Lo sa bene l’Italia enoica che, dopo l’annosa questione del Tocaji, risolta dall’Unione Europea in favore dell’Ungheria, adesso ha un’altra gatta da pelare, quella del passito croato Prosek, evidentemente troppo simile, almeno nel nome, alla bollicina veneta che sta sbancando in tutto il mondo. Gatte da pelare non da poco, ma certo meno pittoresche di quelle che dovrà risolvere il tribunale di Los Angeles, a cui si è rivolto il TI Beverage Group Ltd di Beverly Hills, che ha citato in giudizio un distributore del Missouri, Terra Firma Usa Inc., colpevole, secondo i legali del TI Beverage Group, di aver utilizzato nomi riferibili a Dracula ed al mondo dei vampiri in generale (tanto di moda tra i teenager americani grazie al successo fella trilogia di Twilight ed alla serie tv True Bllod), per i propri vini, nonostante fossero già stati registrati, con i marchi “Vampire,” “Dracula,” “Chateau Du Vampire” e “True Blood”.
La vicenda, ripercorrendo la cronistoria citata dal portale Usa Wine Searcher, inizia nel 2012, quando il TI Beverage Group propose a Terra Firma di distribuire un suo vino, il “Dracula’s Blood”, prodotto con uve prodotte nella regione di Paso Robles, ricevendo, però, una risposta negativa, visto che il distributore del Missouri commercializza tutt’altro genere di vino, specie dall’Europa, dall’Italia alla Francia, passando per Portogallo e Spagna, ma anche Romania. E proprio dalla terra del vampiro più famoso, nel 2010, Terra Firma importò il “Dracula’s Bloodlust”, in presunta violazione dei marchi registrati dal TI Beverage Group, e portando quindi confusione sul mercato, “con un’etichetta sgargiante - come lamentano i vertici dell’azienda di Beverly Hills - e un vino di basso costo, che viene da un Paese che non rientra certo tra quelli considerati al top nel mondo del vino”.
Difficile decidere chi abbia ragione quando di mezzo non ci sono né denominazioni, né territori, né stili produttivi, ma solo una querelle puramente commerciale sull’utilizzo di nomi e storie che esistono da secoli, ed in fondo appartengono a tutti, come dimostra l’esistenza sul mercato, sempre dal 2010, di tre vini della rumena Cramele Recas, i Dracula’s Bloodlust, un cabernet sauvignon, un merlot ed un pinot noir ...

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