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Amarone della Valpolicella, in ottobre l’International Terraced Landscapes accenderà i riflettori sui 222 chilometri di muretti a secco (marogne) dei vigneti terrazzati dell’area di produzione ponendo le basi per la loro valorizzazione

Italia
Amarone della Valpolicella, in ottobre l’International Terraced Landscapes accenderà i riflettori sui 222 chilometri di muretti a secco, marogne, dei vigneti terrazzati

Saranno i 222 chilometri di marogne - i muretti di pietra a secco che sostengono i vigneti in pendenza - il polo di attrazione che porterà dal 9 all’11 ottobre nell’area di produzione dell’Amarone della Valpolicella scienziati, architetti paesaggisti, ingegneri, imprenditori vitivinicoli e giornalisti in Italia per il terzo incontro mondiale dell’International Terraced Landscapes (Itla) sulle politiche di difesa, valorizzazione e promozione della storia e cultura rurale dell'agroalimentare di qualità.
L’attenzione ai paesaggi terrazzati è cresciuta dall’inizio degli anni 2000, tant’è che alcuni di essi sono stati inseriti nella lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco, come i terrazzamenti di Ifugao nelle Filippine, i terrazzi Yuanyang nello Yunnan in Cina, l’isola di Bali in Indonesia e, in Italia, le Cinque Terre e la Costiera Amalfitana. Tuttavia molti paesaggi terrazzati vengono abbandonati per gli elevati costi di gestione e, anche laddove permangono, sono comunque a rischio perché la “sapienza” che serve per il loro mantenimento va inesorabilmente perduta.
Il terzo Incontro mondiale ad essi dedicato - “Paesaggi terrazzati, scelte per il futuro”, che sarà di scena dal 6 al 15 ottobre (www.terracedlandscapes2016.it/programme/) con inizio della parte convegnistica a Venezia - intende dare un forte impulso all’impegno internazionale per proteggere e valorizzarli nella loro polifunzionalità.
“L’International Terraced Landscapes - racconta Olga Bussinello, direttrice del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella - si concentra sulle aree di importanza paesaggistica, ma anche agricola, che meritano di essere preservate in stretta connessione con i prodotti, nel nostro caso il vino, che ne sostengono l’economia. Molto importanti saranno l’individuazione delle strategie di conservazione delle marogne e i progetti che scaturiranno dal workshop, sostenibili con finanziamenti per incentivare in questa direzione sia la popolazione sia gli imprenditori”.
Il Consorzio di Tutela dei Vini della Valpolicella, in collaborazione con la Regione Veneto (tra i fondatori di Itla) e le amministrazioni locali, sarà in prima linea nell’organizzazione del tour degli specialisti che comprenderà, oltre all’approfondimento sull’attività vitivinicola, la storia e l’architettura dell’area. “Esiste uno stretto legame tra i manufatti architettonici e le marogne - spiega Bussinello. La pietra con cui è stata realizzata la Pieve di San Floriano (XII sec.) in Valpolicella, per fare solo un esempio, è la stessa che scandisce il paesaggio viticolo terrazzato”.
Utilizzata fin dalla preistoria, passando per l’epoca Romana - di cui basta ricordare l’Arena o il Teatro Romano in Verona - ai giorni nostri, la pietra delle Prealpi Veronesi, a partire dal Medioevo e con un’intensificazione negli ultimi due secoli, è stata utilizzata per la realizzazione dei terrazzamenti che hanno consentito di espandere l’agricoltura sui pendii delle colline veronesi. “L’evidenziazione della cultura e della tradizione paesaggistico-rurale dell’area di produzione - sottolinea Christian Marchesini, presidente del Consorzio - aggiungerà valore all’identità territoriale dell’Amarone della Valpolicella, rafforzandolo ulteriormente sui mercati internazionali”. L’augurio è che le attività di conservazione e valorizzazione delle marogne, che saranno spinte e incentivate anche grazie all’International Terraced Landscapes, siano il primo passo per arrivare alla loro tutela a livello internazionale.
Ma una buona occasione per iniziare a parlarne sarà proprio “Anteprima Amarone”, il 30 e 31 gennaio (Palazzo della Gran Guardia, Verona), con i produttori del Consorzio dei Vini della Valpolicella che presenteranno l’annata 2012 del vino più importante del territorio (in programma, oltre ad assaggi, il convegno moderato dal giornalista Andrea Scanzi (Il Fatto Quotidiano) che, con il presidente Christian Marchesini, si confronteranno sul lavoro del Consorzio, sulla presentazione tecnica dell’annata, a cura del dottor Diego Tommasi del Cra di Conegliano e sulle performance registrate nei mercati esteri dalla Denominazione, presentate dal ricercatore Denis Pantini di Nomisma - Wine Monitor, http://anteprimaamarone.it).

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