Da una parte all’altra dell’Oceano, l’antifona non cambia: il futuro commerciale del vino è sempre più in rete. “Berry Bros & Rudd”, il più importante commerciante di fine wines d’Inghilterra, da cui la famiglia Reale si rifornisce fin dai tempi di Re Giorgio I (XVIII sceolo), nel 2011 ha guadagnato 25 milioni di sterline solo online, tra il sito di vendita diretta Bbr.com e “Bbx”, una sorta di “Ebay” del vino. Ma per grandi guadagni c’è bisogno di grandi investimenti, come quello fatto dal sito Naked Wines: 300.000 dollari per una gamma esclusiva di vini neozelandesi da vendere, ovviamente, online (www.nakedwines.com).
Bbr.com vanta un catalogo di 3.000 vini, e nel 2011 ha creato un giro d’affari da 12 milioni si sterline (+7% sul 2010). Ma il vero boom l’ha fatto il Berrys’ Brokering Exchange (Bbx), che permette ai wine lovers di vendere e comprare, privatamente, le bottiglie immagazzinate nei depositi inglesi di Berry’s: venuto alla luce nell’agosto del 2010, ha raggiunto i 13,2 milioni di sterline di introiti già nel 2011. La storia di Naked Wines è decisamente più recente: concepito da subito come rivendita online, nel giro di 7 anni vanta già 100.000 clienti, a cui propone vini sempre diversi, con un’attenzione particolare alle piccole produzioni di tutto il mondo. Una scelta vincente quella di Rowan Gormley, fondatore della Naked Wines: nel 2011 il giro d’affari ha raggiunto i 24 milioni di dollari.
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