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Anche Veuve Cliquot si fa la sua “Cellar in the Sea”: centinaia di bottiglie della maison affineranno per 50 anni nelle profondità del Mare Baltico. Mentre un lotto gemello riposerà nelle cantine di Reims, per valutare le differenze

Il team delle cantine che scelgono le profondità del mare per lasciare invecchiare e affinare le proprie bottiglie aggiunge un nome di altissimo pregio alla propria lista: sarà niente meno che una delle più grandi maison di Champagne, Veuve Cliquot, a sperimentare il processo, nel Mare Baltico. E così, dopo la cantina ligure Bisson di Pietro Lugano, che già dal 2009 sperimenta, con successo, l’affinamento delle proprie bollicine “Abissi” ad una profondità di 60 metri in Località Cala degli Inglesi, una baia incontaminata tra il Faro di Portofino e la Cala dell’Oro, e le esperienze di realtà come la griffe di Bordeaux, Chateau Larrivet Haut-Brion, della Mira Napa Valley con il suo Cabernet Sauvignon e la maison Roederer con alcune bottiglie del suo celeberrimo Cristal, ora è la volta del progetto “Cellar in the Sea” di Veuve Cliquot. È stato lo chef de cave in persona, Dominique Demarville, a viaggiare fino a Silverskär, nelle Isole Åland, arcipelago della Finlandia, per creare una cantina subacquea, a condizioni ipoteticamente ideali (temperature costante di 4 gradi centigradi e totale assenza di luce) che custodirà, per 50 anni, 100 bottiglie di Veuve Clicquot’s Yellow Label e Demi-Sec, 100 di 2004 Vintage Rosé e 50 magnum di Yellow Label Non-Vintage assemblate da vini base di due anni più vecchie rispetto alle bottiglie normali.
Un progetto che, al di là dell’aspetto di comunicazione, ha anche un obiettivo scientifico, visto che nelle cantine di Reims sarà messo a dimora un identico lotto di bottiglie, per valutare le similitudini e le differenze tra i due metodi. Bottiglie da entrambe le cantine saranno assaggiate ogni 2-3 anni, per i prossimi 50 anni, per capire come lo Champagne evolve sottoposto alle diverse condizioni.
Un’idea che è nata dal ritrovamento, 4 anni fa, di 46 bottiglie di Veuve Cliquot scoperte sul fondo del Mare Baltico che, secondo gli esperti, facevano parte di un carico datato 1840, e che hanno passato più di 165 anni sott’acqua. Mostrando, al momento dell’assaggio, una “sorprendente freschezza”, che ha ispirato la maison, spiega Demarville, a mettere in piedi il progetto ...

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