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ANCORA CINQUE ANNI, E LA CINA DIVENTERÀ IL PRIMO PRODUTTORE ENOICO DEL MONDO, O ALMENO, QUESTA È LA PREVISIONE DEL CENTRO NAZIONALE PER LA RICERCA SCIENTIFICA (CNRS) FRANCESE, SECONDO CUI IL SORPASSO SU FRANCIA, ITALIA E SPAGNA È ORMAI ALLE PORTe

Italia
La vendemmia in Cina nel 1968

Ancora cinque anni, e la Cina diventerà il primo produttore enoico del mondo, o almeno, questa è la previsione del Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (Cnrs) francese, rilanciata da “Wine-Searcher”, secondo cui il sorpasso su Francia, Italia e Spagna è ormai alle porte. Il margine da colmare, in realtà, è ancora enorme, perché il vigneto cinese è solo il quinto al mondo, con 570.000 ettari vitati, gran parte dei quali destinati all’uva d tavola, contro il milione di ettari della Spagna e gli 800.000 della Francia, che si traducono in 14,8 milioni di ettolitri di vino cinese contro gli oltre 40 milioni di Francia, Italia e Spagna.

Di lavoro da fare ce n’è ancora tanto, ma come ricorda il professor Boris Petric, antropologo dell’ente di ricerca transalpino, “il vigneto cinese è cresciuto, tra il 2011 ed il 2012, del 90%, e del resto, la volontà del Governo di Pechino, non è legata solo a scopi commerciali, ma anche politici, sociale e di salvaguardia delle terre: le Regioni maggiormente interessate dal boom della vite, infatti, sono quelle più povere, come quella di Ningxia, una regione semidesertica che ha puntato proprio sulla vite e la sua capacità di radicarsi ed adattarsi su molti terreni per difendere le città della zona dalle tempeste di sabbia. Il vino, come prodotto, è anche visto come deterrente alla piaga dell’alcolismo, rappresentando un’alternativa decisamente “salutare” al locale baijiu.

Al di là dell’iniziativa pubblica, ovviamente fondamentale nell’economia cinese, a dimostrazione delle potenzialità della viticoltura di Pechino ci sono i recenti investimenti di big del settore come Lvmh e Pernod Ricard, mentre la passione del popolo cinese per il nettare di Bacco è testimoniata sia dagli investimenti in Cile, Francia ed Italia, sia dall’importanza che una bottiglia di vino riesce a ricoprire nell’immaginario della cultura cinese degli ultimi anni.

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