Sulla stampa si rincorrono da più parti, fin dal mese di luglio le previsioni sulla vendemmia 2003, pronosticando un’annata scarsa, ma di ottima qualità, e soprattutto più abbondante di quella del 2002, una delle vendemmie più magre dell’ultimo trentennio. Ma Angelo Gaja, il più famoso produttore italiano nel mondo, non è d’accordo, e giudica eccessive le cifre stimate per il raccolto 2003: “dal mio modesto osservatorio - spiega a Winenews il vignaiolo piemontese - contrariamente alle previsioni che imperversano sui giornali, continuo a prevedere, sia in Piemonte che in Toscana, una vendemmia più scarsa del 2002. E poiché nella trasformazione dall’uva in vino la resa risulterà sorprendentemente bassa, non mi stupirei se i dati sull’effettiva produzione vinicola dell’annata 2003, che verranno pubblicati nella primavera 2004, diranno che in Italia avremo prodotto meno ancora che nel 2002”.
Nelle tenute in Piemonte e in Toscana di Angelo Gaja è ancora in pieno svolgimento la raccolta: “la vendemmia non e’ ancora ultimata ne’ nella cantina Gaja (dove resta da raccogliere il Nebbiolo; tutte le altre uve sono state raccolte) ne’ a Pieve S. Restituta a Montalcino, ne’ a Ca’ Marcanda a Bolgheri, dove però è quasi ultimata. La qualità è ottima, la quantità scarsa. Produrremo vini di grande corpo e struttura, ovunque, con gradazioni alcoliche elevate. Vini che faranno sognare i collezionisti, ancor più che da godere fin da giovani per la facilità di beva. Però i vini facili da bere li abbiamo già prodotti nel 2002, allora ben vengano i vini del 2003”.
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