02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024
VERSO IL 2024

“Anteprime del Vino”: si parte in Piemonte, poi Veneto, e la piccola “rivoluzione” della Toscana

Nel 2024 primo evento  “Grandi Langhe” a Torino, a fine gennaio, che anticipa di pochi giorni “Amarone Opera Prima”. “Buy Wine”, nel 2024, slitta ad aprile

La “prima” sarà in Piemonte a Torino, con “Grandi Langhe”, per poi passare in Veneto, con “Amarone Opera Prima” a Verona, e, a seguire, in Toscana che, quest’anno, presenta due novità decisamente importanti con un “ribaltamento” delle tempistiche a cui eravamo abituati, ovvero i Consorzi sempre di scena a febbraio, con la “Settimana delle Anteprime”, tra Firenze ed i territori, ma in largo anticipo su “Buy Wine”, l’evento della Regione che, eccezionalmente per il 2024, aprirà le proprie porte alle cantine in aprile, lontano dalle anteprime delle denominazioni regionali e vicino a Vinitaly. E poi la scelta di San Gimignano che di fatto segue l’esempio di Montalcino, “sfilandosi” dalla “Settimana delle Anteprime” (“Benvenuto Brunello” ha trovato “casa”, dal 2021, a novembre a Montalcino, mentre Bolgheri ha sempre fatto il suo percorso autonomo, ndr) e che presenterà quest’anno le nuove annate a maggio, in un evento indipendente. Piemonte, Veneto e Toscana, le tre “potenze” del vino italiano saranno, come da tradizione, le prime protagoniste delle numerose “Anteprime del Vino” 2024 che interesseranno le maggiori denominazioni del Belpaese. Si parte, dunque, da Torino, alle Officine Grandi Riparazioni (Ogr), con “Grandi Langhe”, edizione n. 8 dell’evento promosso dal Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e il Consorzio di tutela Roero, in calendario lunedì 29 e martedì 30 gennaio, con ben 300 cantine (la quasi totalità di quelle associate al Consorzio) di Langhe e Roero, che presenteranno le proprie etichette ed una novità: il grande banco d’assaggio del Consorzio Alta Langa. L’intenzione, infatti, anche quest’anno, “è quella di tendere la mano ad altri territori per rappresentare al meglio l’intera regione vitivinicola piemontese”. Rafforzata anche la presenza internazionale con più di 90 buyer selezionati da oltre 30 Paesi tra cui Usa, Canada, Australia, Brasile, Giappone, India ma anche una delegazione di 20 buyer da Cina e Hong Kong, a chiudere le attività avviate a settembre 2023 per il paese Cina con il progetto “BBWO2023 Cina”. In apertura, il 29 gennaio, sempre alle Ogr, “Changes” n. 3, un momento di dibattito e confronto sui grandi temi legati al mondo del vino e della sua produzione. Il tema è “Langhe (not) for sale”, sviluppato attraverso la presentazione della ricerca svolta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e che ha coinvolto più di 200 cantine delle Langhe proprio per approfondire il tema del cambio generazionale e l’interesse di capitali stranieri nei confronti di queste zone. “Grandi Langhe - ha spiegato Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco - è una manifestazione che sta crescendo da tutti i punti di vista: la rappresentatività delle aziende è quasi totale, 300 cantine che si presentano coese con le loro nuove annate è un obiettivo su cui abbiamo lavorato molto. Parallelamente abbiamo voluto raggiungere un pubblico sempre più internazionale, senza trascurare il territorio nazionale. I mercati maturi come Usa, Canada, Uk e Germania sono presenti, così come i mercati su cui siamo iniziando a lavorare come il Sud Est asiatico. Questo dimostra come la promozione dei nostri vini gestita direttamente dai produttori attraverso il Consorzio sia efficace e porti soprattutto risultati concreti”. Per Massimo Damonte, presidente del Consorzio di tutela Roero, “la rilevanza internazionale assunta da Grandi Langhe permette di concentrare il flusso di operatori a Torino, coinvolgendo sia buyer stranieri che italiani. È un’occasione strategica per i produttori, per fare rete e per sviluppare rapporti commerciali in momento cruciale dell’anno e come Consorzi intendiamo supportarle al massimo in questo”.
Pochi giorni dopo i riflettori del mondo del vino saranno puntati su “Amarone Opera Prima”, il 3 e 4 febbraio, a Verona, a Palazzo della Gran Guardia, struttura che domina la centrale Piazza Bra: si tratta dell’evento, organizzato dal Consorzio di tutela dei Vini della Valpolicella che riunisce 2.400 tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, per oltre 8.500 ettari di vigneto e un giro d’affari legato al vino che, complessivamente, è superiore ai 600 milioni di euro, interamente dedicato al prodotto di punta della denominazione Valpolicella, l’Amarone, uno dei grandi rossi italiani. “Amarone Opera Prima”, considerando lo storico di “Anteprima Amarone”, festeggia l’edizione n. 20 dell’evento del Consorzio, guidato da Christian Marchesini, e si conferma nella tradizionale collocazione invernale.
Il viaggio tra le novità del vino, poi, prosegue in Toscana, dove tra lo slittamento di “Buy Wine” ad aprile, eccezionalmente solo per il 2024, e di San Gimignano, che si defila dalla settimana delle anteprime per spostarsi, in solitaria, a maggio, c’è una piccola rivoluzione. Si parte, comunque, con “PrimAnteprima”, il 14 febbraio, a Firenze, la giornata di apertura organizzata da Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze. La “culla del Rinascimento” ospiterà anche nei giorni 15 e 16 febbraio “Chianti Classico Collection”, occasione per scoprire le nuove annate del Gallo Nero, mentre il 17 febbraio si va a Montepulciano, la “perla” del Rinascimento, con l’Anteprima del Vino Nobile. Il 18 febbraio si torna, invece, a Firenze, con “Chianti Lovers & Rosso Morellino”, giornata che vedrà, ancora una volta insieme, il Consorzio Vino Chianti e il Consorzio Morellino di Scansano Docg, mentre il 19 febbraio, sempre a Firenze, l’edizione n. 3 de “L’Altra Toscana 2024”, che chiuderà la “Settimana delle Anteprime” e che, per la prima volta, includerà anche i vini del recente Consorzio Vino Igt Toscana, che abbraccia il ricco universo delle Igt. Consorzio che sarà protagonista di una giornata che, l’anno scorso, riunì la compagine dei vini delle 12 Dop e Igp e, quindi, Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Suvereto e Val di Cornia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Toscana e Valdarno di Sopra. Come detto, due le novità, importanti, per la Toscana: intanto che “BuyWine Toscana 2024”, la vetrina internazionale del vino made in Tuscany e l’evento business to business organizzato da Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze per far incontrare le aziende toscane, non sarà più a febbraio, subito prima dell’inaugurazione della “Settimana delle Anteprime”, ma il 10 e 11 aprile nella Fortezza da Basso di Firenze, quindi quasi due mesi dopo le tradizionali singole anteprime delle denominazioni ed a ridosso di “Vinitaly” (14-17 aprile). Come spiega, a WineNews, Gennaro Giliberti, Dirigente Agricoltura della Regione Toscana, si tratta di una decisione presa “in via eccezionale per il 2024” e che, dal 2025, tornerà al calendario di sempre, ovvero a febbraio. I motivi sarebbero legati a questioni logistiche, con la recente alluvione che ha colpito il territorio fiorentino, che ha contribuito allo slittamento temporaneo dell’evento per l’edizione 2024. Altra novità significativa è che, dopo Montalcino, anche San Gimignano si “sfila” dalla “Settimana delle Anteprime”, scegliendo una strada autonoma: dal 16 al 19 maggio è in programma “Regina Ribelle Vernaccia di San Gimignano Wine Fest” n. 2, evento che vede in prima linea il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano (insieme al Comune e in collaborazione con i Musei Civici) e che si articolerà con i “Press Days” (16 e 17 maggio) e quindi la presentazione delle nuove annate, mentre, il 18 e 19 maggio, la “città delle torri” si aprirà a masterclass, degustazioni ed eventi con i desk dei produttori dislocati nelle piazze cittadine. “Regina Ribelle Wine Fest - ha detto la presidente del Consorzio, Irina Strozzi - vuole rappresentare l’evento di riferimento per la Vernaccia di San Gimignano, con l’obiettivo di raccontare la denominazione stessa e tutto il suo territorio a 360 gradi. La scelta della primavera inoltrata ricade nella volontà di presentare la Vernaccia di San Gimignano d’annata non più in febbraio per le Anteprime di Toscana, ma in un periodo in cui sono al meglio della loro espressione e potenziale; in aggiunta a ciò, la volontà è quella di far vivere anche il territorio nella maniera più completa possibile: sarà un evento di respiro molto ampio, che vuole, oltretutto, ricordare la candidatura della stessa città di San Gimignano a città europea del vino, una città che parla di vino con la sua Vernaccia di San Gimignano fin dal 1276”.
Il quadro delle Anteprime inizia a delinearsi anche in altre regioni. Ad iniziare dalla Sicilia, con “Sicilia en Primeur 2024”, l’anteprima dei vini siciliani di scena dal 7 all’11 maggio a Cefalù: quest’anno la scelta del luogo per l’evento firmato da Assovini Sicilia è ricaduta su uno dei luoghi più iconici e ricchi di fascino dell’isola e che, secondo la collaudata formula, prevede i primi giorni dedicati al “viaggio” nel cuore dei territori e dentro le cantine alla scoperta dei gioielli della regione. Il 10 e l’11 maggio, invece, i winetasting dedicati alla stampa internazionale. Dalla Sicilia alla Campania, dove, dal 21 al 25 maggio, è in calendario Campania Stories” n. 9 che, dall’Irpinia, dovrebbe spostarsi nella zona del Sannio, dove è attesa la presentazione delle nuove annate dei vini prodotti nelle principali denominazioni della Campania: nel 2023 furono 90 le cantine che rappresentarono una regione ricca di territori legati al vino. Dal sud al “cuore” d’Italia, l’Umbria, con “A Montefalco”, l’anteprima delle nuove annate dei vini prodotti nei territori di Montefalco e Spoleto, organizzata dal Consorzio di tutela dei Vini di Montefalco e in programma a Montefalco dall’11 al 13 giugno 2024 in un territorio che, grazie al Sagrantino, rilanciato, con successo, ormai tanti anni fa dalla cantina simbolo del territorio, Caprai, è il punto di riferimento storico e produttivo dell’Umbria.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024