La “Banca del Vino”, società consortile che conta attualmente 600 soci, apre la sottoscrizione di nuove quote (da 250 euro) a chiunque ne abbia interesse. Ne dà notizia la stessa “banca”, che ha tenuto, nei giorni scorsi, la sua prima assemblea a Bra, e che così dimostra di completare i suoi tasselli. Eletto all’unanimità, il nuovo cda è composto da Carlo Petrini, il patron di Slow Food, da Claudio Boero e da Gianni Vercellotti, che ne sarà il presidente; durerà in carica 7 anni e sarà affiancato dal collegio sindacale formato da Massimo Gramondi, Luciano Piana e Federico Ghiano (sindaci effettivi). La finalità della banca - destinata allo staccaggio per la commercializzazione di grandi vini italiani: nella cantina storica, 2.000 metri quadri, affluiranno presto le prime 200 mila bottiglie di prestigiose etichette a media e lunga conservazione - è no profit e l’utilizzazione dei proventi andrà a sostenere l’istituenda Università di scienze gastronomiche, quarto ed ultimo tassello ancora in fase di preparazione, oltre al ristorante, all’albergo e alla Banca del vino della straordinaria ristrutturazione dell’Agenzia Albertina di Pollenzo (l’edificio rinnovato e destinato a trasformarsi in un motore fondamentale per l’intera economia provinciale è in consegna).
Carlin Petrini ha indicato nel settembre 2004 il momento di avvio del corso di studi che, avendo come sede Pollenzo e la Reggia di Maria Luisa a Colorno, permetterà a studenti di tutto il mondo di conseguire la laurea in “Scienza della comunicazione alimentare e gastronomica” e in “Gestione delle imprese di produzione e distribuzione degli alimenti”, con un biennio che sarà successivo ad un triennio di studi comuni. In questo modo, Pollenzo diventerà non solo un centro di pellegrinaggio per turisti e per operatori del vino di tutto il mondo, ma un faro di cultura alimentare, con una prevedibile successione di incontri, convegni e dibattiti e una rotazione di grandi personaggi di enorme rilievo per il Piemonte.
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