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ARIA DI COMPRAVENDITE NELLʼAUSTRALIA ENOICA? STANDO AD UNʼINTERVISTA DEL NUMERO UNO DI PERNOD RICARD, IL COLOSSO FRANCESE SAREBBE INTERESSATO ALLE PROPRIETÀ STATUNITENSI DI TREASURY WINE ESTATES. E LE AZIONI BALZANO DEL 14% IN UN GIORNO

Che Treasury Wine Estates, nome di rilievo dellʼAustralia del vino, non navighi in ottime acque, non è una novità, e da ben prima dal recente cambio al vertice che ha portato alle dimissioni dellʼAd David Dearie. Questo suo stato, unito al fatto che lʼazienda è quotata pubblicamente sul listino australiano, rende perfettamente possibile un processo di acquisizione con altre realtà, magari con del contante in tasca da investire nel medio o lungo termine.
Difficile, quindi, definire come semplice coincidenza il fatto che il numero uno del colosso transalpino Pernod Ricard, Jean-Cristophe Coutures, abbia rilasciato unʼintervista al quotidiano “The Australian”, nella quale avrebbe confermato lʼinteresse del gruppo per gli asset statunitensi in mano a Treasury - tra i quali ci sono anche Beringer, Stags’ Leap Winery, St. Clement e Château St Jean. Pernod Ricard, come ricorda “The Drinks Business”, ha acquisito la sua prima proprietà a stelle e strisce appena una settimana fa, acquistando la californiana Kenwood Vineyards da F Korbel & Bros per una somma che si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di dollari.
Dal canto suo, Treasury ha subito smentito lʼintervista, facendo sapere allʼagenzia di stampa Reuters di non essere stata contattata relativamente ad alcun processo di vendita: ma anche se la dichiarazione di Coutures rappresentasse solamente un sasso nello stagno, come non è raro vedere nelle prime fasi di serio processo di compravendita, allora i segnali ci sono tutti, dato che le azioni di Treasury hanno fatto un salto del 14% nel giro di una giornata di contrattazioni, chiudendo la giornata di scambi con un ragguardevole +5,7% anche dopo la smentita dellʼazienda australiana.

Focus - In sintesi: il ritratto Pernod Ricard
Pernod Ricard, quotato alla Borsa di Parigi, è nato dalla fusione delle società Pernod e Ricard, avvenuta nel 1975. Impiega quasi 19.000 persone in 80 filiali nel mondo e possiede 96 siti produttivi. Co-leader a livello mondiale nel settore wine & spirits con un fatturato di 8,575 milioni di euro nell’esercizio 2012/13, il gruppo detiene un portafoglio di marchi prestigiosi: Ramazzotti, Havana Club, Absolut Vodka, Chivas Regal, Wyborowa, Ballantine’s, The Glenlivet, Jameson, Ricard, Malibu, Martell, Beefeater, Kahlúa, Jacob’s Creek, Montana, G.H. Mumm, Perrier-Jouët.
La filiale italiana, Pernod Ricard Italia è il risultato dell’evoluzione e trasformazione delle Distillerie Fratelli Ramazzotti, un’azienda fondata nel 1815 e cresciuta costantemente fino a diventare tra i leader sul mercato italiano.
Pernod Ricard Winemakers è la divisione premium wine di Pernod Ricard – co-leader mondiale nel settore wine & spirits. Fondata nel 2010, vanta uno dei più variegati portafogli di vini di qualità del mondo con marchi come Jacob’s Creek dall’ Australia, Brancott Estate e Stoneleigh dalla Nuova Zelanda, Campo Viejo dalla Spagna e Graffigna dall’Argentina. A questi vini vanno aggiunte altre etichette in tutto il mondo, tra cui Dead Bolt negli Stati Uniti e Helan Mountain in Cina.
Con oltre 2.000 dipendenti a livello globale, Pernod Ricard Winemakers si dedica alla produzione di vini di alta qualità e rappresenta un punto di riferimento per l'innovazione nel mondo enologico - solo nel 2013 sono stati lanciati 14 nuovi prodotti.

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