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ARRIVA DALLA FRANCIA IL VINO SENZA ALCOL PER RILANCIARE I CONSUMI: I PRODUTTORI DELLA LINGUADOCA PUNTANO SULLA DIVERSIFICAZIONE E LANCIANO I SOFT DRINK A BASE DI SUCCO D'UVA

Il vino analcolico o comunque con pochissimi gradi di alcol è la risposta dei viticoltori del sud della Francia al calo dei consumi di vino nel Paese, che gioca ora la carta della diversificazione per far fronte alla crisi. Convinti che i consumatori reclamino ora nettari più leggeri, i produttori della Linguadoca stanno lanciando con grande successo sul mercato bevande più vicine al soft drink che al vino classico. Lo segnala oggi il quotidiano Le Figaro con un'inchiesta sull'offensiva dei vini senza alcol proprio in un Paese così orgoglioso della sua tradizione vitivinicola classica.
L'ultimo nato, battezzato Toto Vino Soda, è andato a ruba, con 30.000 lattine smerciate in meno di 3 settimane. La nuova bevanda, un succo d'uva completamente analcolico, è stato lanciato da una cooperativa di viticoltori che punta ora a conquistare una quota del dinamico mercato dei soft drink. Obiettivo è di passare alle 50.000 lattine ad agosto e 250.000 a settembre.
La cooperativa aveva già lanciato con successo Toto Vino rosso e Toto Vino rose, una bevanda resa dissetante dall'acqua gassata che fa scendere la gradazione alcolica al 4,6%. Toto Vino raggiunge sul mercato "Bonne Nouvelle", un "vino" a 0,7 gradi lanciato da un'altra cooperativa che già si vende a oltre un milione di bottiglie l'anno.
La cooperativa sta ora per lanciare una nuova gamma di vino senza alcol partendo da vitigni come il chardonnay e il merlot. Altri viticoltori si cominciano a interessare alle tecniche per ridurre la gradazione alcolica dei loro vini. Secondo la legislazione francese, una bevanda a base di uva può essere chiamata vino solo se ha una gradazione superiore ai 9 gradi di alcol. Il ministero dell'agricoltura autorizza attualmente a rendere analcolico solo il 2% della produzione riservata al mercato interno.

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