“Da anni sto facendo una crociata perchè il pasto si concluda con un vino dolce, vista anche la mia passione per il moscato. Fa piacere che questo settore stia andando così bene in un periodo di crisi economica come questo, siete in un periodo di forte ascesa ma proprio ora è fondamentale non sedersi sugli allori, so bene che voi siete gente operosa e non lo farete”. Così il celebre giornalista e appassionati di vino Bruno Vespa, oggi, a Cossano Belbo, nella cantine Fratelli Martini, dove si sono riuniti gli “stati generali” delle bollicine piemontesi, guidati dal direttore del Consorzio dell’Asti Docg, Giorgio Bosticco.
“Le opportunità del mercato sono più che positive, lo abbiamo visto al Vinitaly e lo hanno dimostrato le esportazioni del 2011 - ha detto in videoconferenza il presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo, Paolo De Castro - certo il mercato interno dimostra consumi in calo, ma il comparto ha una capacità di penetrazione dei nuovi mercati molto elevata, e l’Europa gioca un ruolo importante e i contributi della Comunità Europea non vanno frammentati ma ben orientati sui nuovi progetti. Dobbiamo guardare ai mercati in maniera più mirata, oltre alla qualità del prodotto è necessaria una forte organizzazione per cogliere le vere opportunità che i nuovi mercati offrono e che a volte le nostre imprese non sono in grado di cogliere”.
Dalla parte del territorio astigiano ci sono i numeri: nel 2011, sono state prodotte 81 milioni di bottiglie di Asti Docg (+12% sul 2010) e 25 milioni di Moscato (+29%). Con l’export, che ha compensato abbondantemente il -15% di vendite sul mercato italiano, grazie soprattutto al +30% in Asia e al +7% in Europa, senza dimenticare gli Stati Uniti, dove si stima che il 10% di vini di tipo “moscato” consumato sia proprio di Moscato d’Asti Docg. La Germania, tuttavia, rimane il primo consumatore di Asti Docg, con una quota del 25% sul totale e un trend di crescita del 14%.
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